10 ottobre 2016
di Musine Kokalari
casa editrice: Viella
anno di pubblicazione: 2016
collana: La memoria restituita , 11
a cura di Simonetta Ceglie e Mauro Geraci
con un saggio di Visar Zhiti
Musine Kokalari (1917-1983) è stata la prima, grande scrittrice e poetessa albanese del Novecento, sensibile alla nascente “questione femminile” e alla miseria delle società rurali da lei denunciata in intensi, partecipati racconti. Nel 1938 è a Roma per laurearsi in lettere alla Sapienza. Impegnata nella costruzione di un’Albania democratica, nel 1946 viene additata dal regime comunista quale «sabotatrice e nemica del popolo» e condannata al carcere e all’isolamento forzato fino alla morte, avvenuta nel 1983. La mia vita universitaria è la sua autobiografia giovanile e vede solo oggi la luce, in quello stesso italiano in cui fu composta a Roma durante il fascismo. Pensate per essere libro, queste memorie rivelano la sensibilità umana, poetica, antropologica della scrittrice che si cimenta in una lingua e un paese non suoi. Una lingua e una penisola, però, anche sue, dal momento che dal 1939 l’Albania si trovava sotto l’occupazione dell’Italia fascista. In questo diario l’albanese musulmana si confronta con un mondo romano, maschile, fascista, cristiano narrato con la curiosità introspettiva dell’intellettuale. Cancellata negli anni del regime, Musine Kokalari è riconosciuta oggi in Albania «Onore della Nazione».