2 gennaio 2004
Un resoconto del lavoro degli inviati di guerra, della loro vita e delle loro storie in Paesi straziati dai combattimenti, unito alla riflessione sul ruolo della Tv nel presentare e spiegare i conflitti armati
Senza la tv la nostra percezione della guerra sarebbe senz'altro diversa, come suggerisce l'autore ricordando quei conflitti che, poco interessanti per i media, vengono liquidati in fretta. La guerra è diventata un evento mediatico seguito con grande dispiegamento di mezzi tecnologici. Ma anche le operazioni militari necessitano della televisione, perché "le guerre non si fanno più soltanto per vincere, ma soprattutto per convincere". Così le telecamere diventano un'arma in campo, adatta a condizionare - talvolta a manipolare - l'opinione pubblica. Ennio Remondino, da dieci anni impegnato a seguire i più complessi conflitti mondiali, ha raccolto in questo libro le sue considerazioni sul giornalismo di guerra.
Ennio Remondino ha raccolto in questo libro le sue considerazioni e la sua esperienza di reporter, raccontando il lavoro che precede e segue i tre minuti della diretta, la vita incerta dei giornalisti che seguono le operazioni di guerra e gli aneddoti su chi fa la Tv.
La televisione va alla guerra
di Ennio Remondino
anno di pubblicazione 2002
casa editriceSperling & Kupfer