Verica Janeva, in 47 brevi racconti carichi di sentimenti e di nostalgia, descrive l’odissea di una famiglia costretta ad emigrare dal profondo Sud della ex Jugoslavia al nord. Attraverso gli occhi e l’animo innocente di bambina traccia un quadro di ricordi, sacrifici e rinunce. Ormai adolescente si troverà costretta, causa lo scoppio della guerra nei Balcani, ad abbandonare la famiglia e quelle poche certezze costruite a fatica. Ed eccola ripartire e reinventarsi un nuovo futuro in Italia alla ricerca delle opportunità del “Nord capitalista”, dove ogni sogno appare raggiungibile. I tratti ironici lasciano trasparire un vissuto sofferto e un disperato e melanconico tentativo di ricerca delle proprie irrinunciabili radici, della propria storia e di un mondo amato e perduto in un passato non troppo remoto.
La prefazione di Alberto Pacher – Presidente del Villaggio del Fanciullo Sos di Trento – ricorda come sia possibile, leggendo il libro, udire l’eco di migliaia di altre storie, storie di partenze, di migrazioni alla ricerca di una nuova terra in cui sentirsi a casa. E continua “Milioni di persone, bambini e bambine lasciano il sud del mondo, o meglio uno dei tanti sud che segnano ogni paese o continente, spinti da una ricerca di condizioni migliori di vita, di nuove possibilità, spesso di maggiore riconoscimento dei propri diritti.
Una parte del ricavato dalla vendita del volume sarà devoluto all’Associazione il Villaggio del Fanciullo di Trento.
Note sull’autrice:
Verica Janeva si laurea in canto presso il Conservatorio di Musica di Riva del Garda e in Sociologia all’Università di Trento, successivamente consegue il Dottorato di ricerca in pedagogia e didattica all’Università del litorale di Capodistria. Tra le sue opere ricordiamo “Trasformare il corpo in uno strumento” (2012), “Habitus operistico”, Verona QuiEdit; Some of the Challenger of Education Opera Singers in Italy; “Glasbeno Pedagoski Zbornik”, Lubiana: Academy of Music in Ljubljana (2014)