22 ottobre 2024

Non è il paese di Dracula - copertina

Autore: Paolo Ciampi
Editore: Bottega Errante Edizioni
Anno: 2024

La Romania e i luoghi comuni. Nella migliore delle ipotesi: si va perché è la terra di Dracula. Ecco, l’ho detto, così mi tolgo subito il pensiero. Non è per questo che sto partendo? Allo stesso modo di quando me ne andai in Galles e Cornovaglia alla ricerca di Re Artù. Allora è per questo che può valere la Romania, per il Principe della Notte? Non ne sono tanto convinto.

Romania, cos’è la Romania? Con questo interrogativo e un po’ di titubanza, Paolo Ciampi si rimette in viaggio, direzione Balcani orientali. Dove la birra scorre a fiumi, le chiese sono in legno e il Palazzo del Parlamento, secondo solo al Pentagono per dimensioni, svetta nella sua monumentalità. È un viaggio che dalla capitale si snoda attraverso le selve e i castelli della Transilvania, fino a raggiungere le coste più remote della Romania, bagnate dal Mar Nero. Un reportage leggero ma documentato che mescola storia, incontri, gastronomia, immaginari. Non sarà dunque facile dare una risposta, in questa terra che continua a fare i conti con un’ingombrante eredità socialista e le insegne al neon della globalizzazione.

Paolo Ciampi, giornalista e scrittore fiorentino, ama intrecciare letture e cammini in città o in montagna, che ha raccontato in libri quali La strada delle legioni, Tre uomini a piedi, Per le Foreste Sacre e L’aria ride. Ha all’attivo una trentina di titoli per editori quali Arkadia, Mursia, Vallecchi, Giuntina, Ediciclo, Edizioni dei Cammini, Clichy, Spartaco. È stato selezionato per il Premio Strega nel 2020 con L’ambasciatore delle foreste e nel 2022 con Il maragià di Firenze. Recentemente ha pubblicato anche La terapia del bar e Anatomia del ritorno, mentre per Bottega Errante è già uscito nel 2019 con Gli occhi di Firenze, nel 2022 con Un popolo in cammino, nel 2023 La zingara di Montepulciano . Attivo nella promozione degli aspetti sociali della lettura, partecipa a numerose iniziative nelle scuole. Organizza piccoli festival e rassegne in bar, circoli di periferia e borghi dell’Appennino.