Una città ai margini dell’Europa centrale che conserva ancora il ricco patrimonio di una storia unica. Siamo a Sarajevo ed è la primavera del 1992. Un'intera nazione si sgretola e lascia il posto alla guerra. Quando accade, un ragazzo bosniaco si ritrova nel quartiere sbagliato - Grbavica - occupato dai Serbi e per due anni è costretto a restarci, separato dalla sua famiglia: viene assegnato a una squadra di lavoro per seppellire i morti ma in mezzo a tanta crudeltà ci sarà spazio anche per la speranza e per l'incontro.
Damir Ovčina, intrappolato per anni a Sarajevo durante la guerra in Bosnia, ha scritto un grandioso romanzo attingendo a vicende autobiografiche. Preghiera nell'assedio è una grande opera letteraria che per certi versi è stata paragonata alle opere di Shalamov, Grossman, Levi. Un romanzo che affronta gli orrori della guerra senza smettere di occuparsi dell'animo umano, dell'oscurità e della luce che alberga in ogni essere.
Un'opera prima sorprendente che spiazza il lettore, lo getta nell'assurdità della guerra, nell'inferno sofferto dai civili, nei meandri profondi e oscuri, ed è capace di trovare la speranza tra le macerie, dove l'arte e l'amore possono sempre fiorire.
Grande successo letterario nell’area ex jugoslava ottenendo importanti riconoscimenti come il premio Hasan Kaimija nel 2016 per la migliore opera in prosa e il premio Mirko Kovač nel 2017 ed è stato tradotto nei principali Paesi europei, ha ispirato canzoni ed è in corso il suo adattamento per il cinema.