Nel 1854 Tolstoj, appena ventiseienne, si trova sui bastioni come soldato d’artiglieria durante l’assedio di Sebastopoli. Davanti ai suoi occhi si rivela la realtà concreta della guerra: il panorama sfigurato dagli armamenti, la quotidianità degli abitanti che si trascina anche sotto i proiettili, morti e feriti ovunque. Muovendosi tra fango e colpi di mortaio, superando trincee e ospedali da campo, crolla la leggenda che ha già raggiunto la Russia intera e diventa chiaro che coloro che combattono sono in fin dei conti uomini ordinari, capaci di atti eroici ma anche di gesti codardi, di elevarsi verso più alti ideali ma anche di soccombere a sentimenti meschini. Una nuova traduzione per i giovanili Racconti di Sebastopoli di Lev Tolstoj, che consegnano al lettore un resoconto lucido e fedele delle diverse fasi dell’assedio, portando alla luce la verità passata sotto silenzio nei dispacci militari.
Lev Tolstoj, nato a Jasnaja Poljana nel 1828 e morto ad Astapovo nel 1910, è considerato uno dei massimi scrittori di tutti i tempi. Come Nietzsche e Kierkegaard condusse una serrata critica alla civiltà moderna, invocando il ritorno alla vita primitiva. La sua profonda volontà di rinnovamento nei confronti della società russa ne fece un audace saggista in campo politico, filosofico e critico. Le sue attività gli valsero la scomunica della Chiesa russa e gli attacchi della censura, mentre comunità di “tolstoiani” si formarono allo scopo di vivere secondo i suoi precetti. Il significato universale delle sue opere va ricercato nella loro forza morale, e i suoi scritti e i suoi insegnamenti filosofici hanno esercitato un enorme influsso su tutta la letteratura russa ed europea dei secoli successivi. Resta tuttora uno degli autori più letti al mondo e ogni generazione gli offre la sua nutrita schiera di devoti lettori. Fra le sue opere maggiori ricordiamo Guerra e pace, Anna Karenina, La sonata a Kreutzer, I racconti di Sebastopoli, I cosacchi, La morte di Ivan Il’ič, Infanzia, adolescenza, giovinezza e Resurrezione.