11 maggio 2010
di Alina Harja, Guido Melis
casa editrice: Rubbettino
anno di pubblicazione: 2010
pagine: 186
prezzo: 14,00 euro
I romeni: quanti sono, chi sono, da dove vengono, come e dove vivono e lavorano, cosa pensano di se stessi e degli italiani, quali sono le loro simpatie politiche, quali preoccupazioni e speranze nutrono per sé e per i propri figli. Attraverso una serie di interviste e l'attenta ricognizione della cronaca (non solo di quella nera) emerge la realtà di un popolo di quasi un milione di persone, con le sue ansie e le sue passioni: un popolo che qualcuno vorrebbe rappresentare sotto l'etichetta di «delinquenti naturali», ma che rifiuta con sdegno tale definizione, considerandola un insulto.
Parlano in prima persona le ragazze e i ragazzi, i giornalisti corrispondenti di Bucarest a Roma, il vescovo greco-ortodosso e il suo clero, gli imprenditori a capo delle 27.000 aziende romene in Italia, i musicisti, gli operai, i lavoratori dell'agricoltura, le colf e le badanti. È un'umanità ricca di cultura, orgogliosa della sua identità e animata da una volontà di riscatto che si traduce nella richiesta di una sempre maggiore integrazione. La porzione più consistente dell'immigrazione straniera in Italia e la più numerosa componente di quella comunitaria (anche se troppo spesso trattata come se non lo fosse).
Una critica feroce alla xenofobia e al razzismo di una certa Italia; un libro risentito, polemico, che non fa sconti a nessuno. Ma al tempo stesso rigorosamente documentato.