11 novembre 2011

di Aleksandar Zograf
casa editrice: Fandango
anno di pubblicazione: 2011
pagine: 184
prezzo: 17,50 euro
traduzione di Ivana Telebak, Luka Zanoni

Nessun luogo è banale o marginale nella personalissima geografia di Aleksandar Zograf, tra i massimi esponenti internazionali di Graphic Journalism. Qualsiasi testimonianza del passato ci parla se interrogata, chiunque può essere affascinante. Questa poetica si snoda attraverso le storie contenute in questa nuova raccolta, Segnali. Dai resoconti di viaggio, un moderno grand tour tra città piccole e grandi (con diverse tappe italiane), ai diari e le foto scovate nei mercatini delle pulci, assemblate con originalità per raccontare, o reinventare, vite passate dagli album di famiglia alle mani di sconosciuti. E ancora, attraverso interviste, ritratti di scrittori e poeti e gruppi rock più o meno famosi, bizzarri articoli di costume, cronache minori usciti sui giornali serbi il secolo scorso e reinterpretati a matita, matti di quartiere, racconti sentiti per strada. Spesso il protagonista delle tavole è l’autore stesso, ma non si tratta di un’autobiografia a fumetti, quanto di un laboratorio di immagini e pensieri, un salutare allenamento al guardare, scandito dal ritmo chiuso della doppia pagina. Con un tratto underground che deve molto a Robert Crumb, l’autore trova sempre la scintilla per una risata, per un’inquietudine o per una domanda. Un modo di fare che deriva dalla ricchezza senza frontiere del fumetto.

 

Aleksandar Zograf, pseudonimo di Saša Rakezić, è il più importante fumettista serbo. Nato nel 1963 a Pancevo, sobborgo industriale di Belgrado, si è affermato negli anni Novanta con fumetti sulla vita nell’ex-Yugoslavia (Life Under Sanctions) e per le sue cronache disegnate durante i bombardamenti della Nato. Le sue storie sono pubblicate in diversi paesi, tra cui Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso ed è una delle firme di punta di Internazionale.