23 gennaio 2013

di Miljenko Jergović
casa editrice: Zandonai
anno di pubblicazione: 2012
collana:
pagine: 304
prezzo: 16,00 euro
Traduzione dal croato di Ljiljana Avirović

"Mi chiamo Dzelal Pljevljak. Da trentacinque anni lavoro nel personale civile dell’esercito. Sono un uomo debole e teso. […] È destino e volontà di Dio che nella vita io debba passare da una tristezza all’altra, facendo di tutto per dimenticare la prima, di cui non parlo, la più grande, quella che non piangerò mai abbastanza."

Sono quindici anni che Dželal Pljevljak ogni venerdì si mette al volante della sua Volga e percorre i centosedici chilometri che separano Spalato da Livno per prendere parte alla principale preghiera settimanale alla moschea cittadina. Un giorno d’inizio autunno però, una nevicata improvvisa lo costringe a fermarsi a Fatumi, un minuscolo paesino di cui ignorava l’esistenza, dove un incontro cambierà per sempre la sua vita.
Diversi anni più tardi, quando in Bosnia si sta consumando una delle fasi più drammatiche della guerra civile, un documentarista tenta di definire gli enigmatici contorni di quel fatidico giorno di Capodanno in cui Dželal Pljevljak è diventato, suo malgrado, il protagonista del più discusso episodio di cronaca nera di prima del conflitto.
In Volga, Volga, terzo e ultimo capitolo della trilogia che Jergović ha dedicato al destino, spesso beffardo, che lega gli uomini alle loro automobili, la commovente storia di Dželal prende forma lentamente, pagina dopo pagina, come in un raffinato ed emozionante mosaico, grazie all’incastro con altre esistenze, con le quali ha in comune l’esperienza della guerra, del dolore, del senso di colpa, della morte. E la speranza in una redenzione.

Miljenko Jergović (1966) nato a Sarajevo e croato di adozione, è uno degli scrittori più talentuosi e brillanti della ex Jugoslavia. Romanziere, poeta, giornalista, sceneggiatore, ha ricevuto numerosi riconoscimenti sia in patria sia all’estero, il più recente dei quali è il Premio Angelus (2012). In Italia, dopo il fortunato esordio con "Le Marlboro di Sarajevo" (1995), si è aggiudicato, tra gli altri, il Grinzane Cavour (2003) e il Premio Tomizza (2011). Tra i suoi ultimi romanzi tradotti in italiano ricordiamo "Freelander" (2009) e "Al dì di Pentecoste" (2011), entrambi pubblicati da Zandonai.