Commento sulla "locanda balcanica'
Gentile Osservatorio, sono rimasto molto impressionato nell'articolo di Nardelli dal concetto, anche poetico, appunto di locanda balcanica, oltre che luogo di confronto po-polare posto "dove gli umori diventano rancore, e il ran- core diventa progetto politico". Locande cosi' ne abbiamo viste tante nel cinema del Bunuel balcanico,Emir Kusturica. E' il pericolo che corre tuttora un insieme di stati nati, come direbbe G. Scotti, da una guerra senza ideologie, conflitti interetnici che rischiano in un nuovo Medioevo {A. Minc} di portare l'Europa al caos e alla crisi. Nel camion balcanico di un 'illustre scrittrice come la Drakulic di "Balkan express" chi guida? La gior- nalista del racconto deve entrare in ogni pensiero del guidatore per evitare delitti e disastri. E nella babele delle etnie e' mia esperienza non solo turistica di avere un traduttore a portata di mano: cosi' la violenza e l'odio si possono trasformare in quel dialogo che affratella etnie, piccoli popoli che hanno "grandi inni" {E. Ady"} Giul. Giuricin