In strada
In una Macedonia sempre più soggetta a dinamiche autoritarie è dalle proteste degli studenti che nasce la consapevolezza che i cittadini possono bloccare la deriva antidemocratica. “Sembravano i meno organizzati ed i più difficili da mobilitare. L'annuncio della riforma dell'insegnamento superiore è stato un detonatore. Hanno trovato il sostegno della popolazione ed hanno preso coscienza del loro ruolo nella società”. Un'intervista al sociologo Artan Sadiku.
La Turchia è ancora sotto shock per la brutale uccisione di Özgecan Aslan, studentessa universitaria di Mersin, sulla costa mediterranea. Migliaia di donne piene di rabbia e di dolore si sono riversate sabato 14 febbraio per le strade di Istanbul e di Mersin, esponendo il nome di Özgecan e la scritta “Non siamo in lutto, siamo in rivolta”. Secondo i dati dell’Associazione per i diritti umani in Turchia nel 2014 sono state uccise 296 donne, mentre ne sono state ferite 776 e 142 hanno denunciato violenze e stupri. L'approfondimento della nostra corrispondente Fazıla Mat.
Per migliaia di cittadini dell'Azerbaijan il crollo della moneta nazionale azera, deprezzata lo scorso 21 febbraio del trenta per cento rispetto a dollaro e euro, ha spazzato via molti dei risparmi. In pochissimi se la sono sentita però di protestare contro le autorità che sino a poco tempo prima avevano negato qualsiasi possibilità di instabilità finanziaria. Il dissenso non viene infatti tollerato, e la paura è quella di finire in carcere.
Bloc-notes: Slovenia e Italia intervengono sulle trivellazioni in Adriatico; Sarajevo più vicina a Bruxelles
Ricerche: l'Italia, l'Europa e i Balcani. Scaricabile dal nostro portale un paper firmato OBC e Fondazione Circolo Fratelli Rosselli
Save the date! Bosnia Erzegovina vent'anni dopo, un futuro perduto? Interverrà Marzia Bona, di OBC
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