Ieri, oggi
Vent'anni fa l'inizio dell'assedio di Sarajevo. 11.541 furono le vittime in città, 100.000 nell'intero conflitto bosniaco. Un incubo durato quattro inverni, da cui è uscito un Paese diviso su base etnica. In questi giorni è giusto ricordare le vittime, guardare al passato, non dimenticare le responsabilità.
Poi, però, è necessario volgere nuovamente lo sguardo al presente. Perché la Bosnia è lì, piena dei suoi problemi e delle sue risorse. E non ha bisogno della nostalgia degli ex inviati di guerra o di nuova ipocrisia dei rappresentanti della comunità internazionale, pronti ad agire solo dove c'è piena emergenza. Salvo poi rimuovere, fingendo di non sapere che la risoluzione dei conflitti implica politiche coerenti di lungo periodo.
In questa giorni ci hanno raccontato la Bosnia Azra Nuhefendić, Christophe Solioz, Nicole Corritore, Andrea Rossini, Damir Dizdarević, Piero del Giudice, Tim Judah e Michele Biava. Tornando a vent'anni fa, ma per capire e vivere intensamente il presente. Abbiamo raccolto il tutto in uno speciale, buona lettura.
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