Dopo la sentenza
La dichiarazione di indipendenza di Pristina, proclamata nel febbraio 2008, “non viola le norme internazionali”. Lo ha deciso giovedì 22 luglio la Corte Internazionale di Giustizia, rispondendo ad una richiesta di “parere consultivo” avanzata dalla Serbia.
Una decisione accolta con animo diametralmente opposto a Pristina e Belgrado. “Questo è un giorno storico”, ha dichiarato il premier kosovaro Hashim Thaci. “Continuiamo la nostra lotta”, ha replicato Vuk Jeremić, ministro degli Esteri serbo, annunciando l'intenzione di portare a settembre la questione in Assemblea generale dell'Onu.
La battaglia si sposta, ancora una volta sul piano politico. Pristina tenterà in questi mesi di assicurarsi quanti più riconoscimenti possibili, Belgrado di limitarli, per avere i numeri sufficienti a veder passare una risoluzione a suo favore. Prospettiva che però, al momento, appare piuttosto improbabile.
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