Tutti a scuola
È settembre e riaprono le scuole. In Bosnia Erzegovina il nuovo anno scolastico non sembra differire da quelli precedenti. Oltre alle carenze di organico e ai tagli delle risorse pubbliche - elemento che non la differenzia da molti altri paesi europei - la scuola bosniaca deve ancora superare la pesante eredità del passato.
Genitori e figli si troveranno alle prese con classi separate, programmi scolastici differenziati a seconda della comunità etnica di appartenenza, riforme arenate e infine una pesante frammentazione istituzionale in cui un ministero dell'Educazione unico a livello statale pare restare ancora un lontano miraggio.
Intanto in Turchia c'è chi a scuola c'è già stato. Per tutta l'estate. Presso la scuola di matematica fondata dal professore universitario Ali Nesin, ogni anno, da giugno a settembre, si riuniscono studenti e professori. Tra una lezione di geometria frattale e un’altra sulle soluzioni polinominali si tengono pulite le aree comuni e si pelano patate. L'approccio è anticonvenzionale, anti-dogmatico e all’insegna del rapporto paritario tra professori e allievi. Una rarità, non solo per la scuola turca.
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