Diritto d'asilo
E' uno strano caso quello che vede coinvolto Anvar Sharipov. Lui è un daghestano, fratello di una delle due donne che si sono fatte esplodere nella metropolitana di Mosca lo scorso 29 marzo, causando 40 vittime.
E' stato fermato a Mestre nel gennaio scorso e portato presso il Cie di Gradisca, come un clandestino. Sharipov però ha chiesto asilo all'Italia, dichiarando di temere per la propria incolumità se dovesse fare ritorno in Russia. E' parente di una terrorista, ma nega qualsiasi coinvolgimento in attività terroristiche.
Trasportato al Cie, e non al Cara, centro per i richiedenti asilo, è ora in attesa di essere espulso dal nostro paese: la sua domanda di asilo è stata infatti respinta in tempi record. Nelle motivazioni del rigetto, tuttavia, ci sono molte incongruenze. L'approfondimento di Osservatorio.
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