Je Suis Charlie
La strage perpetrata da estremisti islamici nell'attacco alla redazione del settimanale Charlie Hebdo ha riportato in primo piano il tema della libertà d'espressione in Europa e nel mondo. In questi giorni di lutto per il mondo dell'informazione dobbiamo riaffermare il valore imprescindibile di una stampa libera, come lo era quella di Charlie Hebdo, nella costruzione di società realmente democratiche.
Esiste poi il rischio che quanto accaduto a Parigi porti ad un peggioramento della situazione dei diritti umani in Europa, ad esempio con reazioni islamofobiche. Nelle aree più fragili del continente, come in Bosnia Erzegovina, il timore di un peggioramento nei rapporti tra le diverse comunità religiose è naturalmente forte. A Sarajevo sono arrivate immediate condanne della strage e condoglianze alle famiglie delle vittime, e la numerosa comunità islamica del paese ha ieri espresso pubblicamente la propria condanna dell'attacco terroristico con un lungo telegramma del leader religioso, il reis ulema Husein ef. Kavazović, all'ambasciatrice francese a Sarajevo, Claire Bodonyi: il post di Andrea Rossini.
In settimana poi il boom del turismo in Grecia, tra tweet e Hollywood; le discriminazioni in una piccola scuola di paese in Slovenia; Renzi in Albania e il suo special feeling con il premier Edi Rama e infine, tra le altre cose, il viaggio in Moldavia di un funzionario europeo: reportage.
Bloc-notes: Charlie Hebdo, la solidarietà di Sarajevo; Presidenziali in Croazia: sarà balottaggio; Ritorno al Kosovo: una storia illustrata
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