Nel corso del ventesimo secolo le frontiere d’Europa sono state un fiume in perenne movimento lungo direttrici politiche, fisiche e culturali. Nei Balcani le faglie profonde di questo movimento sono riemerse in maniera drammatica alla fine del Novecento. Il corso intende fornire gli strumenti di base per avvicinarsi alla conoscenza di questa regione.
PROGRAMMA
4 giugno 2013 | ore 17:00 - 20:00
Da Sarajevo a Sarajevo: il XX secolo dei Balcani
Un percorso attraverso gli snodi principali della storia contemporanea dei Balcani. Spesso presentata come un “groviglio”, la regione è in realtà attraversata da linee di demarcazione prodotte da trasformazioni sociali, culturali e politiche determinate. L’attenzione si concentra sul secolo inaugurato dalla Grande Guerra: dalla nascita della prima Jugoslavia nel 1918 al Secondo conflitto mondiale, dal socialismo di Stato alla violenta dissoluzione della federazione nei primi anni Novanta. Tenendo conto delle dinamiche locali, regionali e transnazionali contingenti, viene approfondita la tragedia che riportò guerra e genocidio sul suolo europeo.
6 giugno 2013 | ore 17:00 - 20:00
Memoria ed elaborazione del conflitto lungo il confine del fiume Sava
La memoria del XX secolo in (ex) Jugoslavia. Politiche della memoria della Jugoslavia socialista: il caso di Jasenovac. La memoria delle guerre recenti e nuove forme di confronto con il passato. Il dibattito all’interno della società civile per trovare nuovi strumenti per ricordare le guerre.
Proiezione del documentario di Osservatorio Balcani e Caucaso Il cerchio del ricordo.
11 giugno 2013 | ore 17:00 - 20:00
Il confine del fiume Drina. La giustizia internazionale e i crimini commessi negli anni ‘90
Il caso di Srebrenica. Assedio e caduta. Luglio 1995: la disfatta delle Nazioni Unite e il genocidio. Il percorso di verità e giustizia avviato dalle associazioni dei sopravvissuti, la ricerca degli scomparsi. Il lavoro del Tribunale Penale Internazionale dell’Aja per la ex Jugoslavia, la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia nel caso “Bosnia Erzegovina contro Serbia” e il lavoro delle Corti locali.
13 giugno 2013 | ore 17:00 - 20:00
AestOvest: il confine dell’Alto Adriatico e le relazioni tra Italia e Balcani
I regimi politici che si sono succeduti nel corso del XX secolo hanno messo in atto ripetuti tentativi di uniformare la composizione etnica dell’Alto Adriatico, un’area storicamente multiculturale. Con l’ausilio di cartine, brevi video e altri materiali multimediali, si ripercorrono i continui spostamenti del tracciato di confine e le loro conseguenze sulla vita di persone e comunità che hanno abitato e abitano questo territorio. Un percorso attraverso alcuni dei più significativi luoghi della memoria di cui è disseminato l’Alto Adriatico: da Basovizza al campo profughi di Padriciano, passando per la risiera di San Sabba, il campo di concentramento di Rab/Arbe e quello di detenzione di Goli Otok, fino alla piazza Transalpina, simbolo di una nuova fase della storia europea.
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28 giugno 2013 | ore 20.30
Cinema Komunisto di Mila Turajilić
Il documentario sarà proiettato presso il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale, Trento in Vicolo San Marco 1. La partecipazione è libera e gratuita.
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17 settembre 2013 | ore 20.30
“UN UOMO PUÓ SEMPRE DIRE SÌ O NO”
Spettacolo teatrale di Marco Cortesi e Mara Moschini
Due narratori, un uomo e una donna, quattro storie vere di coraggio provenienti da uno dei conflitti più atroci e disumani dei nostri tempi: la guerra civile che ha insanguinato l’Ex-Jugoslavia tra il 1991 e il 1995. Raccolte durante il conflitto bosniaco dalla dottoressa Svetlana Broz e date alla voce di Marco Cortesi e Mara Moschini, queste quattro storie rappresentano straordinarie testimonianze di eroismo, coraggio e umanità. Storie di resistenza civile, di decisioni e di scelte.
Introduzione a cura di Amnesty International
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19 settembre 2013 | ore 20.30
LA GUERRA NEI BALCANI, VENT’ANNI DOPO
Film di Igor Drljaca (Canada, Bosnia-Erzegovina 70’ – 2012)
Miro, immigrato originario dell’ex Jugoslavia, vive a Toronto. Poiché ha difficoltà a relazionarsi con gli altri, non rimane mai
troppo a lungo nello stesso posto. Quando poi scopre che Dado, un suo vecchio amico scomparso da oltre due decenni, è ricercato per crimini di guerra, la sua vita prende una piega inaspettata. Saputo che Dado è solito visitare ancora Zljebovi, un villaggio alla periferia di Sarajevo, Miro decide di partire per la Bosnia e rintracciarlo.
Introduzione a cura di Osservatorio Balcani e Caucaso
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa.
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