Srebrenica

Anch'io sono stata in quella fabbrica, la mattina del 7 gennaio 2006, il giorno del Natale ortodosso.
Il tuo racconto mi ha fatto rivivere con nitidezza le sensazioni che si provano lì dentro...ricordo che ho chiuso gli occhi e mi sembrava di sentire voci, lamenti e pianti, e un senso di nausea, vertigine e stordimento. Li ho riaperti subito, ma quelle sensazioni di quei pochi istanti non le scorderò mai.
Ricordo anche quel custode, che in realtà era un ragazzo, ricordo i suoi occhi e il suo sguardo, ricordo che ad un certo punto si è fermato lungo una parete e ha detto che lì, esattamente in quel punto, sua mamma era rimasta seduta 3 giorni e 3 notti con suo fratello in braccio. Non ci è servita nemmeno la traduzione, e chi ci ci traduceva era lì con gli occhi lucidi e il groppo alla gola.
Anche quel giorno pioveva, una pioggerellina fina e persistente, che rendeva quel posto umido e ancora più tetro.
Anch'io ho visto i graffiti, e li ho fotografati con il senso di nausea addosso, per ricordarmi di quanto possa cadere in basso 1 essere umano.
Ricordo anche il cane, è una femmina ed era circondata da una cucciolata di 5-6 cagnolini vivaci e bellissimi...mi sono sembrati l'unica cosa viva in quel luogo pieno di fantasmi.

Io appena posso ci tornerò, e porterò altre persone con me...aiuta a rendersi conto di molte cose, fa soffrire, ma penso serva.

Grazie per la tua testimonianza.

Sonia