Per l’Osservatorio
Per l’Osservatorio
Dalle mie attività nell’ambito dell’hCa (Helsinki Citizens’ Assembly), all’inizio degli anni 1990, ricordo benissimo la presenza e l’impegno notevole della società civile italiana nel movimento di solidarietà con la società civile dell’ex-Jugoslavia. Come non ricordare qui la figura, tra tante altre, di Alexander Langer? Quando nacque pochi anni dopo l’Osservatorio Balcani, all’inizio dei bombardamenti della Serbia e del Kosovo, ero per pochi giorni proprio a Venezia, tra due viaggi in Bosnia. Fu un rendez-vous manqué…
Ben presto però entrai in contatto con l’Osservatorio (non ricordo più per quale motivo) e cominciammo una bellissima collaborazione. La rete internet non ci bastava: incontri, seminari, conferenze, tête à tête… Trento, Venezia, Bologna, Siena, Roma, anche Ginevra, Vienna e Sarajevo. Niente turismo: incontri forti con, da una parte, l’esigenza di riflettere, di capire “dal di dentro”, cioè assieme agli amici ex-jugoslavi, la storia che si svolgeva a due passi da casa, e, dall’altra parte, la volontà di agire… assieme… con mezzi e strumenti a nostra disposizione… cercando di fare molto con pochi mezzi.
L’Osservatorio segue ormai da anni in modo esemplare il difficoltoso “dopo guerra” nei Balcani. Non solo in Italia, anche all’estero è diventato un centro di expertise riconosciuto ed indispensabile per chi vuole informarsi seriamente sull’evoluzione delle varie repubbliche ex-jugoslave. Forse qualcuno non lo nota ma c’è un qualcosa in più che caratterizza l’Osservatorio: il modo di fare le cose. Quando, come di frequente accade, c’è concorrenza, per non dire lotta, tra organismi e organizzazioni, Osservatorio mette in pratica in modo esemplare la collaborazione tra tutti i partner coinvolti. Come se non bastasse, aggiunge un senso di amicizia che spesso manca in incontri unicamente virtuali. Quando incontro difficoltà, qualche volta con la voglia di “mollare”, penso sempre agli amici di Rovereto… E cerco di andare avanti. Grazie.
Christophe Solioz
Secretario-generale, Center for European Integration Strategies, Ginevra
Dalle mie attività nell’ambito dell’hCa (Helsinki Citizens’ Assembly), all’inizio degli anni 1990, ricordo benissimo la presenza e l’impegno notevole della società civile italiana nel movimento di solidarietà con la società civile dell’ex-Jugoslavia. Come non ricordare qui la figura, tra tante altre, di Alexander Langer? Quando nacque pochi anni dopo l’Osservatorio Balcani, all’inizio dei bombardamenti della Serbia e del Kosovo, ero per pochi giorni proprio a Venezia, tra due viaggi in Bosnia. Fu un rendez-vous manqué…
Ben presto però entrai in contatto con l’Osservatorio (non ricordo più per quale motivo) e cominciammo una bellissima collaborazione. La rete internet non ci bastava: incontri, seminari, conferenze, tête à tête… Trento, Venezia, Bologna, Siena, Roma, anche Ginevra, Vienna e Sarajevo. Niente turismo: incontri forti con, da una parte, l’esigenza di riflettere, di capire “dal di dentro”, cioè assieme agli amici ex-jugoslavi, la storia che si svolgeva a due passi da casa, e, dall’altra parte, la volontà di agire… assieme… con mezzi e strumenti a nostra disposizione… cercando di fare molto con pochi mezzi.
L’Osservatorio segue ormai da anni in modo esemplare il difficoltoso “dopo guerra” nei Balcani. Non solo in Italia, anche all’estero è diventato un centro di expertise riconosciuto ed indispensabile per chi vuole informarsi seriamente sull’evoluzione delle varie repubbliche ex-jugoslave. Forse qualcuno non lo nota ma c’è un qualcosa in più che caratterizza l’Osservatorio: il modo di fare le cose. Quando, come di frequente accade, c’è concorrenza, per non dire lotta, tra organismi e organizzazioni, Osservatorio mette in pratica in modo esemplare la collaborazione tra tutti i partner coinvolti. Come se non bastasse, aggiunge un senso di amicizia che spesso manca in incontri unicamente virtuali. Quando incontro difficoltà, qualche volta con la voglia di “mollare”, penso sempre agli amici di Rovereto… E cerco di andare avanti. Grazie.
Christophe Solioz
Secretario-generale, Center for European Integration Strategies, Ginevra