Croazia, aperto al traffico il ponte di Pelješac
27 luglio 2022
Da martedì 26 luglio è ufficialmente aperto al traffico il ponte di Pelješac, imponente infrastruttura che collega la Croazia evitando di passare dalla frontiera costiera della Bosnia Erzegovina, lungo il corridoio di Neum.
Con i suoi 2.4 chilometri di lunghezza e i 50 metri di altezza il ponte di Pelješac è il più grande e costoso progetto infrastrutturale finanziato dall’Unione europea, con un finanziamento a fondo perduto che copre l’85% del costo del progetto. I fondi provengono dalla politica di coesione dell'Ue.
La Commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira, ha dichiarato: "Il ponte di Pelješac migliorerà lo sviluppo economico e la coesione territoriale della Dalmazia meridionale e della Croazia nel suo complesso. Si tratta di un progetto di grande importanza sia per la Croazia che per l'UE. Il ponte è un simbolo della solidarietà e del sostegno europeo alla Croazia in termini finanziari e politici. Migliorerà la vita dei cittadini sul territorio e farà parte della storia dello sviluppo della Croazia".
I lavori per l’imponente infrastruttura sono iniziati nel 2007, poi interrotti per limiti di budget. Solo nel 2017, quattro anni dopo l’ingresso della Croazia nell’Unione europea, quest’ultima ha approvato lo stanziamento di 357 milioni di euro per la realizzazione del ponte. Nel 2018 a vincere il bando per la costruzione del Pelješki most, secondo la denominazione ufficiale, è stato il consorzio cinese CRBC.
Secondo i tecnici questo nuovo collegamento farà guadagnare due ore di tempo di percorrenza sulla tratta Zagabria-Dubrovnik, che ora sarà interamente percorribile in autostrada rimanendo per tutta la sua durata in territorio croato.
Tuttavia, per rendere possibile il transito anche ai camion e ai mezzi pesanti, sarà necessario terminare i lavori del raccordo sulla penisola di Pelješac, la cosiddetta tangenziale di Ston. Mancano ancora infatti 7,5 chilometri di collegamento stradale per evitare l’ingresso nella città di Ston. Questo tratto di strada è affidato alla greca Avax e sarà terminato entro la fine dell’anno. I camion, quindi, dovranno ancora per questi mesi attraversare il corridoio di Neum, in Bosnia Erzegovina.
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Work4Future" cofinanziato dall’Unione europea (UE). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Work4Future"