'Dispotismo orientale e impero ottomano nel XVI secolo: alcuni aspetti indagati attraverso le testimonianze dei Baili', una tesi di laurea che si propone di mettere in luce alcuni aspetti del Dispotismo Orientale indagando i grandi malintesi che nel corso dei tempi sono arrivati sino a noi contribuendo a determinare gli attuali rapporti tra Oriente e Occidente
Di Angelo Moccia
La tesi consta di un'introduzione, di quattro capitoli che spiegano l'argomento del titolo, alcune considerazioni di carattere finale e riassuntivo e dei riferimenti bibliografici sui quali si è compiuta la trattazione - si spera esauriente - dell'argomento. Ogni paragrafo è inframmezzato, a suffragio delle considerazioni esposte, da stralci di relazioni o dispacci dei Baili (ambasciatori veneziani), disponibili presso la Biblioteca Marciana di Venezia e l'ASV-Archivio di Stato Veneziano, e opportunamente considerati.
Per rispondere alle esigenze storiografiche dell'intero lavoro ci si è attenuti alle fonti storiche e talvolta "vergini" - perché mai consultate prima d'ora - dei due archivi. Si è proceduto nella certezza di trovare in questi documenti antichi delle chiavi di lettura per la comprensione di alcune verità attuali.
I medievali nutrivano un rispetto liturgico nei confronti dei loro avi-giganti di saggezza, tanto che essi stessi si consideravano al confronto dei "nani" che nella ricerca della verità non potevano non fare riferimento agli autori antichi; ma proprio appoggiandosi a questi ultimi diventavano "dei nani sulle spalle di giganti" e per ciò potevano vedere più in là dei loro stessi predecessori.
Il primo capitolo riporta le teorie degli autori, che fin dall'antichità e sino al '500, si sono occupati di dispotismo, da Aristotele a Machiavelli, dandoci memoria della sua genesi e del suo sviluppo. Per la vastità e l'importanza dell'argomento "dispotismo", non trattabile in questa sede con l'attenzione che merita, si è giunti alle teorie di Wittfogel proponendo solo degli accenni e rimandando l'approfondimento alle opere di riferimento presenti nella bibliografia. Il capitolo si propone anche di analizzare il dispotismo nell'Impero Ottomano del '500. Per l'Occidente l'Impero coincideva spesso con l'oriente tout court - soprattutto musulmano - ed in particolare con quella parte di oriente musulmano con cui più vasti ed intensi erano i rapporti: da qui la funzione di Costantinopoli come "Porta d'Oriente".
Successivamente, nel secondo capitolo, si analizza la nascita della figura del Bailo dopo la Crociata del 1204 quale risultato di importanti cambiamenti politici tra la nuova Costantinopoli e la Repubblica Veneta. Quindi l'immagine del Bailo nel 1500 con esempi di alcune tra le figure più significative. La situazione politica di Venezia ed i rapporti tra la stessa e l'Impero Ottomano vengono esaminati nel capitolo alla luce di un protagonista importante di quel secolo, che può rappresentare nella coscienza popolare un altro modo di percepire il turco: il "rinnegato" che da "scellerato delinquente" a Venezia ed in altre parti d'Europa, assurge una volta in Turchia, alle più alte cariche dello Stato. E' su questa immagine di nefandezza che si sviluppa parte della pubblicistica del XVI secolo ad opera dei baili. Questi ultimi, trattati successivamente nella tesi, costituiranno l'espressione privilegiata dei rapporti politici e diplomatici tra Venezia e La Porta.
La parte seguente del terzo capitolo mostra la visione veneziana del dispotismo orientale attraverso aspetti del costume e della religione ottomana, tratti dai racconti dei baili. Il lavoro si sviluppa utilizzando come modello gli studi di autori come Paolo Preto, Lucette Valensi, Gino Benzoni ed altri autori.
Chiude il corpo della tesi il quarto capitolo, che si pone come lavoro vero e proprio di ricerca svolto sui dispacci e su altri carteggi (lettere e relazioni lette al Senato Veneziano) dei Baili, mai pubblicati. Data l'enorme mole di materiale conservato presso l'Archivio si privilegiano i documenti relativi ad alcuni aspetti quali la religione, gli usi e i costumi dei Turchi, e naturalmente la figura ed il ruolo del Sultano. Per la contestualizzazione storica si è fatto riferimento alla vasta letteratura esistente.
A completamento dell'intero lavoro, un capitolo di considerazioni alla luce di quanto sopra descritto.
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