Tre testi e la disgregazione jugoslava: il Memorandum dell’Accademia serba delle scienze e delle arti, Nationalism in contemporary Europe di Franjo Tudjman e la Dichiarazione islamica di Alija Izetbegovic. Una tesi di laurea. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Come è stato possibile arrivare alla creazione delle Federazione jugoslava e al suo conseguente collasso? Come si sono sviluppate le varie forme di nazionalismo all’interno dell’area?
Attraverso questo lavoro si è cercato di dare una risposta a tali domande, studiando gli avvenimenti che hanno colpito la penisola balcanica a partire dalla Battaglia di Kosovo Polje del 1389, passando dall’occupazione ottomana e austro-ungarica fino ad arrivare alla nascita della Federazione, al regime di Tito, alla disgregazione jugoslava e all’emergere dei nazionalismi.
Per meglio comprendere gli avvenimenti e la loro evoluzione la tesi è stata divisa in due parti: la prima si riferisce alla storia balcanica e jugoslava, analizzando tutte le influenze che hanno portato alla creazione delle diverse culture ed etnie all’interno dell’area; la seconda parte sviluppa invece un’analisi di testi ideologici, concentrandosi su tre attori che hanno avuto un ruolo rilevante nel portare la Federazione alla disgregazione e alle guerre degli anni ’90: la Serbia, la Croazia e la Bosnia Erzegovina.
I testi presi in considerazione sono il Memorandum dell’Accademia serba delle scienze e delle arti, Nationalism in contemporary Europe di Franjo Tudjman e la Dichiarazione islamica di Alija Izetbegovic.
Il Memorandum dell’Accademia serba è stato scritto nel 1987 ed è considerato il fondamento teorico del nazionalismo serbo, riportando in vita l’idea di una Grande Serbia, la cui nascita era ostacolata dagli altri paesi della Federazione, Croazia e Slovenia in primis. In esso vengono affrontate la crisi economica e la questione del Kosovo, sottolineando come tutti i problemi federali siano stati causati dai paesi separatisti. Il Memorandum è l’espressione della volontà serba di ottenere un dominio su tutta la Federazione e le idee in esso contenute sono state utilizzate da Milosevic per farsi portavoce del popolo serbo.
Nationalism in contemporary Europe di Franjo Tudjman analizza il tema del nazionalismo e della creazione dello stato nazione a partire dal congresso di Vienna del 1815. In particolare viene trattato il tema dello sviluppo della Federazione jugoslava, confrontando i rapporti al suo interno, soprattutto quelli tra Croazia e Serbia. Nonostante questo testo possa essere considerato storico, è evidente come la visione dell’autore sia orientata in funzione anti-serba e pro-croata. È quindi necessario per comprendere quale idea il futuro presidente croato avesse della Federazione.
L’analisi della Dichiarazione islamica di Izetbegovic, che risulta essere un testo che affronta tematiche riguardanti la società islamica, è invece utile per comprendere la reazione della propaganda serba al momento della sua pubblicazione. L’accusa, rivolta ad Izetbegovic dai serbi, è quella di inneggiare alla creazione di una Bosnia islamica ed etnicamente pura. La Dichiarazione è quindi considerata come una minaccia per l’intera Federazione, risultando un elemento contro cui le forme di nazionalismo si sarebbero sviluppate.
L’analisi dei testi ha un ruolo fondamentale in questa tesi, poiché consente di conoscere i diversi punti di vista dei principali attori della vicenda. Tali documenti servono a comprendere la visione che i paesi avessero vicendevolmente l’uno dell’altro e quali “valori” ideologici si fosse cercato di inculcare nelle masse.
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