Transnistria (foto Marco Pighin)

Un approfondimento sulla forma di governo della Repubblica di Moldova. Storia, costituzione, istituzioni, e il problema della Trasninistria

14/06/2006 -  Fabio Ratto Trabucco

La prima parte, "La formazione dello Stato moldoveno", riepiloga la storia dello stato partendo dal Principato autonomo di Bessarabia, conteso prima tra Russia e Turchia, poi unito alla Valacchia per formare la Romania, in seguito passato alla Russia, rioccupato dallla Romania, e infine annesso all'Unione Sovietica. La Moldavia si è proclamata indipendente nel 1991 ma non è ancora riuscita a risolvere la questione della Gagauzia, abitata da una comunità di lingua turca e religione ortodossa, e della Transnistria, regione separatista a maggioranza slava.

"Il problema geopolitico della Transnistria" è l'argomento del secondo capitolo. Partendo dalla dichiarazione di indipendenza della Transnistria nel 1990, passando per il conflitto armato, l'interferenza russa, la mediazione del OSCE, fino allo stallo attuale. Intanto la Transnistria rimane "un vero crocevia per il traffico internazionale di armi", grazie alla "creazione in questo territorio di una vera e propria economia parallela fondata su traffici illeciti", di cui Ratto Trabucco fornisce alcuni esempi.

L'autore passa poi all'analisi della Costituzione moldovena del 1994, che istituisce un sistema "semipresidenziale" che porterà a contrasti tra il Presidente della Repubblica e il Parlamento. Contrasti sfociati nella revisione costituzionale del 2000, che ha trasformato la Moldova in una "repubblica parlamentare senza particolari accenni di presidenzialismo", che comunque riserva ancora al Presidente alcune delle prerogative che possedeva prima.

Gli ultimi due capitoli del saggio di Trabucco trattano del sistema elettorale proporzionale della Moldova e del sistema partitico moldoveno, tuttora dominato dal Partito Comunista, e del rapporto tra il Capo dello Stato ed i partiti.

Nella conclusione l'autore riassume i problemi della vita politica moldovena: il conflitto tra il Presidente della Repubblica e il Primo Ministro; "la scarsa strutturazione dei partiti"; la "forte dipendenza economica dai paesi dell'ex U.R.S.S."; ed il "fattore destabilizzante della repubblica secessionista della Transnistria che pesa come un macigno sulla stabilità del paese".


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