Una tesi di laurea che va ad approfondire il tema dei progetti e le attività delle Agenzie della democrazia locale in merito allo sviluppo economico del sud est Europa
Di Jessica Biondani
Molti analisti internazionali considerano i Balcani la polveriera d'Europa. Altri invece li definiscono un ponte, una via di comunicazione tra l'Europa centro-occidentale e quella orientale. Certo è che le recenti guerre degli anni '90, che li hanno visti protagonisti della scena geo-politica mondiale, sono state il risultato di una storia molto complessa, profondamente segnata da quattro secoli di dominio ottomano e da quarantacinque anni di socialismo sotto la guida di Josip Broz, conosciuto con il nome di Tito. Probabilmente la guerra in Kosovo del 1999 è quella che meglio rappresenta l'eredità storica e culturale di questa regione e, al tempo stesso, le ambizioni politiche e territoriali dei leader delle popolazioni che vi risiedono.
I Balcani sono caratterizzati da un mosaico di popoli che presentano origini etniche, usi e costumi, lingue e religioni differenti e che convivono in modo più o meno pacifico; proprio questa diversità è stata in parte la causa delle crudeli guerre che tutti ricordiamo e rappresenta, al tempo stesso, una speranza per una futura convivenza pacifica tra popoli e culture che si possono arricchire a vicenda. Dieci anni dopo gli Accordi di Dayton del 1995 e cinque anni dopo la caduta del regime di Milošević, i Balcani sono una regione relativamente stabile e non a rischio imminente di altri conflitti etnici, sebbene i tragici eventi del marzo 2004 in Kosovo abbiano dimostrato quanto sia ancora fragile l'equilibrio di quest'area.
Sono centinaia le Organizzazioni Non Governative che, dall'inizio degli anni '90, si sono impegnate a scopi umanitari nei Balcani. Tra queste hanno rivestito un ruolo importante le Agenzie della Democrazia Locale (ADL), create ufficialmente nel 1993 dalla Risoluzione 251 del Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d'Europa. Queste Agenzie, inizialmente istituite per sostenere i cittadini colpiti dalla guerra con aiuti umanitari, hanno svolto negli ultimi anni un ruolo fondamentale nella ricostruzione delle infrastrutture, delle istituzioni e delle comunità locali, favorendo il ritorno dei profughi e proponendo un percorso di sensibilizzazione verso i diritti umani, il rispetto reciproco e il dialogo tra le diverse comunità.
Ogni ADL è un'organizzazione indipendente inclusa in una rete regionale, alcune di esse sono ONG registrate a livello locale, altre a livello internazionale; sono strutture molto flessibili, e ciò permette di modellarne la struttura ed il network di partner in base alle esigenze locali. Le Agenzie, riunite sotto il coordinamento dell'Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale (ALDA), collaborano regolarmente con il Consiglio d'Europa, l'Unione Europea, il Ministero degli Affari Esteri di vari paesi e altri organismi internazionali. Nonostante le diversità che le caratterizzano, le ADL sono legate da una metodologia d'azione comune, che si basa sulla cooperazione multilaterale decentrata tra le autorità locali e i rappresentanti della società civile, che collaborano insieme alla stesura di progetti di sviluppo accordandosi sulla strategia e sulla modalità d'azione da attuare.
Tra i tanti programmi che l'Associazione ha attuato dalla sua istituzione, uno di questi è di particolare attualità e importanza nei Balcani: "Local economic development in the Balkans", un progetto pilota finanziato dal Ministero degli Affari Esteri francese e realizzato grazie alla collaborazione del CFPPA di Caulnes - Francia - Centro di Formazione Professionale e di Promozione Agricola che si è occupato della formazione degli attori locali nei Balcani coinvolti nel progetto.
L'obiettivo generale del progetto è quello di elaborare e testare una strategia di sviluppo integrata e sostenibile in cui possano coesistere e integrarsi le risorse locali e gli interventi internazionali, al fine di rinforzare i meccanismi di crescita economica e sociale attraverso l'apertura ad esperienze di tipo internazionale, favorire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali riguardanti lo sviluppo economico della comunità e accrescere la conoscenza delle autorità e della società civile riguardo gli elementi prioritari di questo tipo di sviluppo.
Gli obiettivi specifici erano la formazione di 22 animatori d'azioni di sviluppo locale, la creazione e il funzionamento di 11 gruppi di lavoro nelle regioni interessate, la definizione di 11 piani d'azione sullo sviluppo locale in ogni zona d'azione delle ADL, la sensibilizzazione delle autorità locali francesi e infine la realizzazione concreta dei piani d'azione. Il progetto, iniziato ufficialmente a Strasburgo - Francia - il 18 dicembre 2003, si è concluso nel gennaio 2005 passando attraverso 4 seminari di 3 giorni ciascuno. Questo lavoro si propone di analizzare in dettaglio tale programma di sviluppo economico locale, il primo dell'Associazione, cercando di capire l'utilità della metodologia utilizzata, considerandone pregi, difetti e possibili miglioramenti. A tal fine sono stati sottoposti dei questionari ad alcuni delegati delle Agenzie della Democrazia Locale e ad alcuni esperti esterni che conoscono abbastanza da vicino l'ALDA. Un questionario è stato sottoposto anche ad Antonella Valmorbida, direttrice dell'Associazione, e a Martial Paris, coordinatore del progetto. Ne sono risultate risposte abbastanza variegate, che mettono in risalto l'importanza della valutazione continua dei progetti e, al tempo stesso, quella di una comunicazione efficace tra l'Associazione e le Agenzie della Democrazia Locale.
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