La battaglia di Kosovo Polje, 1389

Come si sviluppa nei secoli la costruzione dell'identità nazionale della Serbia? Una tesi di laurea. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

23/04/2014 -  Lorenzo Zaccarelli

L'identità nazionale serba si forma al crocevia tra Oriente ed Occidente, in una territorio dove si incontrano popoli, lingue e religioni molteplici e che nel corso dei secoli vede l'alternarsi dell'egemonia di entità politiche locali e della dominazione straniera.

Nel medioevo, l'identità nazionale viene identificata con il territorio e con la dinastia regnante e la sua religione.

Nel dodicesimo secolo, in seguito alle invasioni delle tribù slave meridionali dei Balcani, nasce il Regno medievale serbo, governato dai Nemanjić, fondatori della chiesa ortodossa serba.

Nel 1389, dopo un periodo d'espansione territoriale, la battaglia di Kosovo Polje segna l'inizio di un periodo di transizione che porta alla sottomissione all'Impero ottomano.

All'inizio dell'età moderna, la Serbia è un'entità politica, divisa tra l'Impero ottomano e quello asburgico, che lotta per la propria autonomia. La popolazione che la abita, in costante movimento a causa dei conflitti, si identifica con la propria fede e la propria tradizione.

Nella prima metà del diciannovesimo secolo, in seguito alle rivolte nazionali, la Serbia conquista l'autonomia. Così, definisce il territorio nel quale si affermano un'identità nazionale ed una memoria storica che oltrepassa i limiti temporali, collegando il presente con il passato ed unendo l'uomo con Dio.

Nel corso del diciannovesimo secolo, il Regno di Serbia lotta per ottenere l'indipendenza e la sua politica espansionistica muta in base alle necessità imposte dalla situazione interna e soprattutto da quella internazionale. Inoltre, grazie all'immigrazione di serbi provenienti dai territori limitrofi ancora soggetti all'autorità imperiale ed all'emigrazione dei turchi che abitano al suo interno, ottiene una maggiore omogeneità etnica.

Le idee europee influenzano lo sviluppo e la diffusione di un'identità nazionale basata sulla lingua ed incoraggiano l'aspirazione all'unificazione di tutti i popoli jugoslavi in un'unica entità politica. Alla conclusione della Prima guerra mondiale, nasce il Regno dei serbi, croati e sloveni, uno stato che riunisce tutti gli slavi del sud.

In seguito all'instabilità politica causata dalle spinte autonomiste che si sviluppano all'interno della monarchia parlamentare, il re Alessandro risponde con una svolta autoritaria e centralista.

La distruzione della Jugoslavia, perpetrata da Hitler e dai governi collaborazionisti, scatena le rivolte serbe del 1941 che si trasformano in guerra di liberazione, rivoluzionaria ed allo stesso tempo civile. Il risultato è l'ascesa al potere del Partito comunista Jugoslavo che crea una nuova entità politica federale. Tuttavia, poiché il nuovo regime tenta di utilizzare i nazionalismi per perseguire il suo progetto di risolvere la questione nazionale attraverso l'ideale di “unità e fratellanza”, finisce per favorire il loro sviluppo. Così, quando la Jugoslavia socialista inizia a perdere legittimazione a causa dei problemi economici, sociali e politici, essi prendono il sopravvento.

In Serbia, si diffondono idee contraddittorie riguardo la questione nazionale. Infatti, mentre molti serbi continuano ad identificarsi con la Jugoslavia, altri la considerano un errore che impedisce la creazione di un'entità politica che comprenda tutta la popolazione di etnia serba, ora divisa all'interno della federazione. Così, il nazionalismo sfocia in un'ideologia aggressiva che mira all'espansione territoriale.

Il nazionalismo parla un linguaggio semplice, si rivolge ai sentimenti ed è in grado di suscitare forti emozioni. Per questo, nel corso dei secoli l'identità nazionale viene utilizzata a seconda della realtà storica e degli obiettivi contingenti. Prima è strumento di liberazione nazionale, poi di unificazione dei popoli slavo meridionali, successivamente di supporto all'ideale di “unità e fratellanza” jugoslava ed infine di politica espansionista.


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