La prossima settimana saranno annunciati i vincitori del nuovo concorso europeo per la promozione dell’agricoltura biologica. Tra i possibili vincitori un agricoltore croato e una cittadina bulgara
Il 23 settembre, a Bruxelles, si terrà la cerimonia di consegna dei primi premi dedicati al biologico dell'UE . Avverrà in occasione della Giornata europea del biologico.
La produzione biologica è stata identificata come un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, e per le strategie “Farm to Fork” e sulla biodiversità.
La Commissione ritiene infatti che l'aumento di agricoltura e acquacoltura biologiche possa contribuire notevolmente alla riduzione dell'uso di fertilizzanti chimici, pesticidi, antimicrobici e a migliorare il clima, l'ambiente, la biodiversità e il benessere degli animali. E possa anche contribuire a migliorare il reddito degli agricoltori e favorire lo sviluppo rurale.
Per queste ragioni la Commissione ha definito l'obiettivo di destinare il 25% della superficie agricola dell'UE all'agricoltura biologica entro il 2030 e di aumentare in modo significativo il ricorso all'acquacoltura biologica.
A tal fine, il piano d'azione prevede anche il lancio di premi annuali che riconoscano le eccellenze nella catena di produzione biologica. L'obiettivo è quello di premiare i produttori biologici migliori e più innovativi, che contribuiscono alla riduzione dell'impatto dell'agricoltura sull'ambiente e sul clima. Per questo motivo sono stati creati gli EU Organic Awards.
Recentemente sono stati annunciati i finalisti del primo concorso.
Le candidature provengono da qualsiasi attore o istituzione della catena di produzione del biologico con un progetto eccellente, innovativo, sostenibile e replicabile che contribuisca a una maggiore accessibilità e convenienza dei prodotti biologici nell'UE.
Sono 24 le candidature, da 11 paesi membri, selezionate per 8 premi in 7 categorie: come miglior agricoltore biologico uomo/donna, miglior PMI biologica, rivenditore, ristorante, biodistretto, regione, città. I finalisti sono stati scelti da una rosa di oltre 200 candidature, provenienti da 26 stati membri, presentate negli ultimi mesi.
Alcuni dei finalisti provengono anche dai paesi che seguiamo come OBC Transeuropa. David Pejić e la sua azienda “Zrno eko imanje”, è in lizza per il premio “Miglior agricoltore biologico dell’UE”.
La sua azienda agricola biologica si trova nel piccolo villaggio di Habjanovac, nel comune di Dubrava, a 60 chilometri da Zagabria. Su una superficie di 20 ettari, l'azienda garantisce la produzione biologica di grano, la trasformazione e la panificazione. “Zrno eko imanje ” è luogo di sensibilizzazione e formazione sui temi dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile. Della stessa proprietà anche, in centro a Zagabria, il “Zrno bio bistro”, il primo e unico ristorante certificato 100% biologico in Croazia.
In lizza, nella categoria “Città più biologica dell’Ue” vi è Troyan, dove si trova il primo complesso agricolo municipale mai costruito in Bulgaria, composto da serre, frutteti e apiari biologici. I prodotti vengono utilizzati per le case di riposo e per le mense degli asili locali, che vedono un totale di 750 bambini iscritti. L'attenzione è rivolta alle filiere corte e a fornire cibo sano ai bambini. Troyan dispone di un ampio terreno comunale e prima di avviare il progetto, la città ha studiato l'esperienza di un comune francese e ha consultato partner in Italia.
Tra le aree coltivate vi sono ad esempio 0,3 ettari piantumato a meli che si programma produrrà a regime 10 tonnellate di mele all'anno. Il comune ha calcolato che i bambini dell'asilo hanno bisogno di circa sette tonnellate di mele. C'è anche un frutteto con il frutto emblematico della zona, le prugne. Il frutteto di 0,3 ettari è stato piantato circa cinque anni fa e si prevede che produrrà tra i 900 e i 1.500 kg di prugne all'anno. Il tutto è affidato a un orticoltore locale, a cui si aggiungono i giardinieri e i lavoratori dell'azienda municipale multiservizio che danno una mano quando c'è più lavoro, nei periodi di semina e raccolta.
Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Work4Future" cofinanziato dall’Unione europea (UE). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Work4Future"