Una giornalista di cronaca del quotidiano albanese “Gazeta Shqiptare”, Aurora Koromani, è stata minacciata lo scorso 2 giugno da una persona ricercata dalla polizia per essere coinvolta in attività legate al reclutamento di combattenti da inviare in Siria a fianco di unità dello Stato islamico
Aurora Koromani ha ricevuto le minacce via Facebook. “La devi pagare”, il testo della comunicazione, inviata da una persona che, sul suo profilo Facebook, avrebbe numerosi contatti con chi propaganda la jihad.
La giornalista ha subito sporto denuncia e la polizia ed è stata subito contattata dal direttore generale della Polizia, Haki Cako, e dal ministro dell’Interno, Saimir Tahiri. La giornalista non ha reso pubblico il nome della persona che gli ha inviato il messaggio minatorio, visto che sul caso adesso sta indagando la polizia, ma ha spiegato di aver scritto anche su di lui. “Ci sono vari sospetti che lui si trovi nelle zone di combattimento”, ha spiegato la giornalista, autrice di numerosi articoli sugli albanesi coinvolti con lo Stato islamico.
A sua tutela è intervenuta venerdì scorso anche Dunja Mijatović, rappresentante OSCE per la libertà dei media. “Questi attacchi sono inaccettabili e rappresentano una minaccia diretta alla libertà dei media”, ha dichiarato la rappresentante OSCE “è positivo che le autorità albanesi abbiano immediatamente avviato indagini e previsto protezione per Aurora Koromani. Non vi deve essere impunità per attacchi o minacce ai giornalisti”.
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto
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