3 dicembre 2014

L’Associazione dei giornalisti europei si aggiunge al gruppo che lavorerà al sistema di allerta concepito dal Consiglio d’Europa

Link: Ossigeno per l'Informazione

L’AEJ, insieme ad altre quattro organizzazioni di giornalisti e associazioni per la libertà di espressione, sta per diventare partner del Consiglio d’Europa nella creazione di una nuova piattaforma Internet che agirà come avviso e come sistema di allarme precoce per tutte le forme di attacchi contro i media. La “Piattaforma sulla libertà di espressione” sarà ufficialmente annunciata il 4 dicembre in una conferenza al Senato francese a Parigi.

La piattaforma è un elemento chiave nella strategia del Consiglio d’Europa per migliorare l’attuazione da parte degli Stati membri delle norme sui diritti umani, in particolare proteggendo i giornalisti dall’ondata di abusi del diritto, attacchi violenti e omicidi che si sono moltiplicati negli ultimi anni.

Insieme all’AEJ, la Federazione europea dei giornalisti, la Federazione internazionale dei giornalisti, Reporter Without Borders e Article 19 hanno firmato un accordo formale con il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, per fornire informazioni verificate sulla la piattaforma online. La piattaforma (sito web) sarà accessibile al pubblico e sarà lanciata nel corso del primo trimestre del 2015.

Il vicesegretario generale Gabriella Battaini-Dragoni ha detto in un recente seminario sulla protezione dei giornalisti che le informazioni pubblicate sul nuovo sito riguardo i problemi relativi alla libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti allerteranno gli organi del Consiglio d’Europa “in modo che, se necessario, si possano prendere misure rapide e coordinate”. Il Comitato dei Ministri, l’organo decisionale esecutivo del Consiglio europeo, ha dichiarato che il ruolo della piattaforma è quello di promuovere “la protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti”.

Tuttavia gli Stati membri del Consiglio d’Europa finora non hanno appoggiato un’altra proposta avanzata in precedenza dal Segretario generale Jagland, ossia che la piattaforma online potrebbe anche essere collegata a qualcosa definibile come un “meccanismo di risposta rapida”. Ció avrebbe un grandissimo peso e rappresenterebbe un meccanismo efficace per convincere gli Stati a rispettare la libertà dei media e ad adottare le misure necessarie a creare un ambiente favorevole al giornalismo. La creazione di tali meccanismi è stata sollecitata in tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite con una risoluzione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, adottata il 19 settembre 2013.

Lo scorso maggio gruppi di giornalisti e di attivisti per i diritti umani provenienti da tutta Europa hanno partecipato a una tavola rotonda del Consiglio d’Europa a Strasburgo, per dare il proprio contributo alle consultazioni riguardanti le misure necessarie ad instaurare un meccanismo di allarme e risposta rapido, da implementare nel progetto della piattaforma internet.

Il rappresentante per la libertà dei media del AEJ, William Horsley, nei mesi di giugno e novembre, ha scritto una relazione in due parti sulla tutela della libertà dei media in Europa. Il documento era destinato al relatore sulla libertà dei media dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Gvozden Flego.

L’AEJ detiene lo status di osservatore del Comitato direttivo del Consiglio d’Europa sui media e la società dell’informazione.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Safety Net for European Journalists. A Transnational Support Network for Media Freedom in Italy and South-east Europe.

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