Esce "Blokada. Sarajevo, la civiltà sotto assedio", podcast prodotto da Bottega Errante dedicato all'assedio che la città ha subito fra il 1992 e il 1996. A puntate, varie voci raccontano com’era Sarajevo prima, come e perché si è arrivati all’assedio, la resistenza e la lotta per la sopravvivenza, le reazioni della comunità internazionale, le mobilitazioni solidali
Fonte: Bottega Errante
Sarajevo, intesa come felice incrocio di popoli, di culture e di religioni, non era più compatibile con i progetti nazionalisti che la nuova classe dirigente jugoslava elaborò dopo la morte del Maresciallo Tito e che condussero alla dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Il 5 aprile 1992 a Sarajevo inizia il più lungo assedio nella storia bellica del XX secolo. 1425 giorni,12.000 morti, 50.000 feriti, 35.000 edifici distrutti, un pezzo di artiglieria ogni 35 metri, a Sarajevo è la civiltà a essere presa d’assedio.
Oltre che alla conquista della città, le truppe assedianti serbo-bosniache guidate da Radovan Karadžić e Ratko Mladić, puntarono alla distruzione di una comunità multietnica coesa e integrata. Ogni proiettile, ogni granata, ogni singolo tiro d’artiglieria puntava a distruggere il senso di comunità, ma la comunità ha resistito e Blokada racconta come.
Blokada è articolato in due stagioni. Il 30 marzo viene lanciato l’episodio zero “Mai più” su tutte le principali piattaforme di fruizione podcast, e, a partire dal 5 aprile, sarà possibile ascoltare gratuitamente le sette puntate che compongono la prima stagione. Sette istantanee audio che raccontano com’era Sarajevo prima dell’occupazione, come e perché si è arrivati all’assedio della capitale bosniaca, come si è svolta la resistenza dei suoi cittadini e la loro lotta per la sopravvivenza, quali sono state le reazioni della comunità internazionale e le missioni di volontari che si sono mobilitate per dare soccorso.
Nella seconda stagione verranno raccontate la resistenza culturale e quella psicologica dei sarajevesi.
Il podcast è fatto da voci, testimonianze, memorie. Tra gli intervistati la giornalista e scrittrice Azra Nuhefendić, il giornalista e scrittore Gigi Riva, Paola Magoni medaglia d'oro alla Olimpiadi di Sarajevo nel 1984, la regista Aida Begić, l’architetta e interprete Kanita Fočak, lo storico Marco Abram di OBC Transeuropa.
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Andrea Baudino e Giuseppe Modica si sono incontrati sui banchi di un liceo classico torinese, quando la Jugoslavia cominciava a disintegrarsi. Se sotto gli slavi cieli del sud disgregazioni e divisioni accelerano, all’ombra della Mole Baudino e Modica vivono secondo l’adagio jugoslavo “fratellanza e unità”: condividono l’università, il lavoro nell’ambito della comunicazione, l’amore per i Balcani. Passione che li porta a studiare, a viaggiare e a incontrare persone e storie che oggi hanno voglia di raccontare attraverso un microfono.
La mostra sull'assedio
A Rovereto è visitabile la mostra fotografica "Sarajevo 1992-1996. L'assedio più lungo " del fotografo e giornalista Mario Boccia, organizzata dal Museo Storico della Guerra e da OBC Transeuropa.
Alcune delle foto in mostra si possono vedere nel foto-racconto "I 1425 giorni di Sarajevo " che OBCT ha pubblicato nel 2022, nel trentennale dell'inizio dell'assedio.