A seguito dell'interruzione temporanea dei programmi televisivi e radiofonici della Radio Televisione della Federazione di Bosnia Erzegovina l'8 maggio scorso, i partner di Media Freedom Rapid Response (MFRR) denunciano una gestione politica irresponsabile e che viola il diritto dei cittadini alla libertà di informazione
L'annosa disputa finanziaria tra l'emittente pubblica nazionale (BHRT) e il canale pubblico federale della Bosnia-Erzegovina (FTV), due dei tre media di servizio pubblico del Paese, ha portato a un blackout mediatico senza precedenti ordinato dal consiglio di amministrazione di BHRT. "La maggior parte dei problemi affrontati oggi derivano dalla legge sul sistema radiotelevisivo pubblico, adottata nel 2005 e modificata più volte nell'ultimo periodo, tuttavia mai stata pienamente attuata nella pratica, né rispettata", ha dichiarato l'Associazione dei giornalisti della BH, che ha denunciato un'enorme mancanza di volontà politica di risolvere la situazione.
Una missione MFRR in Bosnia-Erzegovina , condotta nell'ottobre 2023, aveva già sottolineato il rischio che l'esistenza stessa dei media del servizio pubblico della Bosnia-Erzegovina, se la perenne crisi finanziaria non fosse stata risolta con urgenza. Nel marzo 2024 il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione, tuttavia la Bosnia-Erzegovina non ha ancora mostrato progressi sul tema dei media, necessario per continuare il suo percorso verso l'Unione europea. La Commissione europea ha invece sottolineato un "arretramento" nella libertà dei media nel suo rapporto pubblicato nel novembre 2023.
I partner MFRR hanno esortato le autorità competenti a trovare una soluzione sostenibile per fornire alle emittenti pubbliche finanziamenti sufficienti per il loro normale funzionamento, nonché l'attuazione di un quadro giuridico che protegga la loro indipendenza e garantisca la loro missione di servizio pubblico.
Testo completo del comunicato (inglese)