“Chi è il nemico di Internet?” Il portale informativo Bianet ha posto questa domanda ai partecipanti dell'Internet Ungovernance Forum, che si è tenuto ad Istanbul dal 4 al 5 del settembre scorso
Link: Bianet
Ad Istanbul dal 2 al 5 settembre 2014 si è tenuto il nono meeting annuale dell'Internet Governance Forum (IGF). Parallelamente ed in alternativa, presso il Santral Campus di Istanbul Bilgi University, è stato ospitato l'Internet Ungovernance Forum, che ha avuto tra i suoi partecipanti molti difensori della libertà di espressione e attivisti Internet da tutto il mondo.
Questo secondo forum desiderava sottolineare come IGF non desse la giusta attenzione ai problemi più urgenti di Internet: in particolare, la censura alla libertà di parola; l'eccessiva sorveglianza statale; l'iper-commercializzazione e la monopolizzazione della rete da parte di grandi aziende e dei governi.
Si è voluto creare uno spazio diverso per poter raccogliere le voci di iniziative della società civile, attivisti e gente comune per discutere apertamente di questi problemi. L'obbiettivo degli organizzatori era quello di mettere in connessione le lotte che si stanno portando avanti in tutto il mondo per mantenere Internet come una piattaforma libera e indipendente al fine di divulgare informazione e lotte di giustizia.
Durante il forum, Bianet - un portale on-line turco - ha chiesto agli attivisti “Chi è il nemico di Internet?” e, nonostante le differenti risposte, la maggior parte di queste si è focalizzata sul tema della “centralizzazione” statale.
Gli attivisti hanno sottolineato che gli sforzi governativi nel centralizzare i propri paesi stanno minacciando la neutralità della rete attraverso una censura di Internet e forme di sorveglianza sempre più stringenti.
Chi è il nemico di Internet?
Julia Reda, Euro-parlamentare del Partito dei Pirati
Il più grande nemico di Internet è la centralizzazione. Internet è stato fondato come una rete attraverso cui gli individui potessero interagire tra loro senza avere un centro. Tuttavia, grandi compagnie come Facebook e i governi cercano di limitare Internet in una specifica geografia. Questa è una minaccia che potrebbe far collassare la fondazione stessa di Internet. Di conseguenza, abbiamo bisogno di maggior controllo sulla piattaforma di Internet, ma deve trattarsi di un controllo sulla neutralità della rete. Inoltre, abbiamo bisogno di stabilire sistemi sub-strutturali, fondamenta decentralizzate e meccanismi di controllo democratico su queste fondamenta.
Erkan Saka, Facoltà di Comunicazione, Istanbul Bilgi University
La più grande minaccia è che i governi e le aziende conservino troppo controllo su Internet. Quello che sta accadendo con i media di Internet è lo stesso che è accaduto con i mass media agli inizi del 20esimo secolo. Questo significa anche la perdita di una idea di sfera pubblica. Quando Internet viene commercializzato e comincia ad essere controllato dagli stati, anche le possibilità di creare un media indipendente diminuiscono proporzionalmente. Per questo motivo, l'oggettività del web è davvero molto importante.
Fieke Jansen, HIVOS- Partenariato di Difensori Digitali
Tutti noi siamo nemici di Internet. Come dice un mio amico, Internet fu creato come un prodotto tecnologico inizialmente per gli individui e in seguito per le università. I governi sono gli ultimi della lista. Tuttavia, ognuno è nemico di Internet perché ognuno detiene i suoi propri interessi in Internet e tutti desidererebbero controllare questo campo. Allora, siamo noi stessi l'effettiva soluzione. Dovremmo provare a mantenere la decentralizzazione di Internet, sviluppare tecnologie per questo fine, e prevenire i governi dalla centralizzazione di Internet con il pretesto della sicurezza nazionale.
Johann Bihr, Reporters senza Frontiere
Internet è un'area importante, in cui l'informazione può propagarsi velocemente, ma che è attualmente in un periodo critico. Molti governi stanno cercando di convertire Internet in un'area nazionale ristretta, che possano censurare e controllare facilmente. La censura e il controllo sono molto comuni tra gli Stati, che si definiscono democratici e questa situazione minaccia la libertà di espressione.
Come in Turchia, la libertà di Internet è messa seriamente sotto pressione. Nel 2014, restrizioni, prevenzioni e specialmente normative su Internet hanno creato una grave minaccia. Alcune istituzioni amministrative come le Autorità di Telecomunicazioni sono state dedicate al controllo e alla censura di Internet. Questo può provocare decisioni arbitrarie. Anche la Legge di Organizzazione Nazionale dell'Intelligence (MIT) consente che gli utenti vengano rilevati e messi in una lista nera; d'altra parte, permette a chiunque di pubblicare in MIT nuove news da far sanzionare.
Işık Mater, Associazione Informatica Alternativa
L'essenziale nemico di internet è costituito dai poteri oppressivi, cioè da stati e governi. In questo caso, non importa se i governi siano composti dall'AKP (Partito di Giustizia e Sviluppo) o dal CHP (Partito Repubblicano delle Persone). Tutti loro vogliono controllare internet. L'unico modo di contrastare questo fatto è esserne consapevoli e far crescere la consapevolezza. Argomenti come: “Perché dovrebbero controllarmi?”, “Non ho niente da nascondere”, oppure “Io posso superare la censura cambiando il mio nome di dominio” non hanno senso. Attraverso la più semplice attività su Internet, i nostri dati personali possono essere accessibili ad una terza parte. Dobbiamo esserne consapevoli.
Geoffrey King, Comitato di Protezione dei Giornalisti
Internet è ancora una volta il suo stesso nemico per molteplici aspetti: l'arena di lotta per la libertà di espressione delle persone ha un potenziale di controllo sociale che deriva dalla stessa rete. Di conseguenza, abbiamo bisogno di essere astuti e in questo modo devono essere sviluppate fondamenta legali e tecnologiche. Diversamente, ci potrebbe essere una irrimediabile catastrofe se Internet venisse bloccato o ristretto. Noi dovremmo mantenere Internet dinamico e funzionale. In questo senso, il giornalista ha una importante responsabilità: noi possiamo pubblicare prove sulla violenza della polizia o sulla corruzione in Internet; e possiamo mantenere la dinamicità di Internet creando un'area dove i diritti umani siano moltiplicati.
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