All'iniziativa promossa lo scorso 9 ottobre con Articolo21, Sala Stampa della Basilica di San Francesco, Usigrai e catena umana Perugia-Assisi, il segretario Lorusso e il presidente Giulietti di FNSI hanno rilanciato la proposta di dar vita a un documento che ribadisca il ruolo centrale del giornalismo nella difesa della democrazia. Da Paolo Borrometi il suggerimento di dedicarlo ad Antonio Megalizzi
(Articolo pubblicato originariamente da FNSI il 9 ottobre)
«L'obiettivo è che la Carta di Assisi 'Parole non pietre' diventi la Carta europea dell'informazione, che sancisca il diritto dei cittadini di essere informati e tuteli davvero la libertà di pensiero dagli insulti che troppo spesso caratterizzano il dibattito sui social. Abbiamo assistito a un'Europa che è intervenuta pesantemente in Grecia per la crisi economica, ma non l'abbiamo vista intervenire a piedi uniti sulla restrizione dei diritti dei cittadini in Polonia o in Ungheria. È il caso che faccia sentire la sua voce sul rispetto dello stato di diritto». Con queste parole il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, ha aperto a Perugia l'assemblea, promossa da Articolo21, Fnsi, Sala Stampa della Basilica di San Francesco di Assisi, Usigrai, catena umana Perugia-Assisi, Assostampa e Ordine dei giornalisti dell'Umbria, dedicata all'istituzione di una Carta europea del diritto all'informazione.
«La nostra riflessione – ha aggiunto – vale per i Paesi dell'Unione europea, ma non può non riguardare anche i Paesi vicini, dalla Siria all'Egitto, dalla Bielorussia alla Turchia, e quelli dove, pur lontani da noi, si consumano ogni giorno violenze contro gli operatori dell'informazione, 'colpevoli' solo di aver fatto il loro lavoro onorando il diritto dei loro concittadini ad essere informati». Anticipando che Fnsi e Efj consegneranno la Carta di Assisi al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, Giulietti ha infine evidenziato: «Non è più tollerabile pensare di poter permettere che gli insulti siano il modo per mettere a tacere le persone».
Per il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, «oggi la buona informazione è sotto attacco in tutta Europa. Accade in Bielorussia, dove i giornalisti sperimentano ogni giorno come siano calpestati i loro diritti e dove è stato calpestato un diritto di tutti i lavoratori: il diritto allo sciopero. Ma accade anche in Ungheria, in Polonia, in Turchia, che continua a essere il più grande carcere per giornalisti. Oggi è necessario riaffermare che l'informazione è pietra angolare della democrazia».
La Carta 'Parole non pietre' può servire a questo scopo: favorisce la riflessione critica e contrasta ciò che informazione non è: demagogia, disinformazione, linguaggio dell'odio. «Pensiamo al ruolo delle fake news, che dimostrano – ha aggiunto Lorusso – come si possa gestire e pilotare la rete. Non demonizziamo la rete, ma non ci sfuggono i tentativi quotidiani delle centrali delle fake news di manipolare le notizie, dando una narrazione falsificata della realtà. L'esatto contrario di quello che fa la buona informazione, che è la base della dignità sociale».
Senza informazione, ha proseguito Lorusso, «non c'è pari dignità sociale. Ecco perché è fondamentale il ruolo dell'Europa, che deve tornare a percorrere la strada dei diritti più che la strada degli interessi, pensare alle persone e ai loro diritti, difendere l'informazione che consente di essere pienamente cittadini. Per questo ci auguriamo che il percorso di questa Carta, iniziato ad Assisi e proseguito a Roma, porti all'approvazione di una Carta europea dei diritti dell'informazione», ha rilanciato il segretario Fnsi.
Proposta sposata anche da Guido D'Ubaldo, già segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti: «Facciamo in modo che la Carta di Assisi diventi la prima Carta europea dell'informazione», ha detto. Mentre Paolo Borrometi, presidente di Articolo21, ha avanzato un'altra proposta: intitolare il documento ad Antonio Megalizzi, «che ha lottato fattivamente e attivamente contro fake news e linguaggi di odio», ha osservato.
Decine gli interventi moderati da Roberto Natale ed Elisa Marincola, coordinatore del Comitato scientifico e portavoce di Articolo21, fra cui quello di padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento, che ha consegnato al presidente Giulietti la nuova enciclica di papa Francesco, 'Fratelli tutti', e annunciato che «alla fine di novembre saremo dal pontefice e porteremo la carta 'Parole non pietre'». E di padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, che ha riportato l'attenzione sul ruolo del giornalismo: «La libertà di informazione è importantissima, perché permette la discussione pubblica e una società libera, aperta e democratica», ha rilevato.
Spazio poi alle testimonianze dall'estero, con il panel dedicato ai giornalisti sotto attacco nel mondo coordinato da Anna Del Freo, segretaria generale aggiunta della Fnsi e componente del Comitato esecutivo della Efj, e Antonella Napoli, del Direttivo di Articolo21. Si sono susseguite testimonianze dalla Turchia, da Malta, con Manuel Delia, dalla Bielorussia, dalla Russia con Nadezhda Azhgikhina, già vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti. Poi il messaggio dei genitori di Giulio Regeni e un flash mob in memoria di Daphne Caruana Galizia.
Quindi l'intervento di Ricardo Gutiérrez segretario generale della Efj. «L'iniziativa di una carta europea dei diritti dell'informazione è molto importante», ha affermato. «Il Parlamento europeo deve capire che una stampa libera, indipendente ed economicamente autonoma è fondamentale per la democrazia. Abbiamo bisogno di una Carta comune», ha concluso.
L'iniziativa, che era stata introdotta dalla vicesegretaria dell'Associazione Stampa Umbra, Luana Pioppi, dalla vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Umbria, Maria Pia Fanciulli e dal vicesindaco di Perugia, Gianluca Tuteri, è proseguita con gli interventi, fra gli altri, del segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani; del segretario dell'Unione Cattolica Stampa Italiana (Ucsi), Maurizio Di Schino; delle giornaliste e dei giornalisti Asmae Dachan, Sara Lucaroni, Tiziana Ciavardini, Fabiana Martini, Nello Scavo, Andrea Vianello.
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