Una ricerca realizzata nell'ambito del progetto europeo Dev Reporter Network analizza quale visione della cooperazione allo sviluppo è veicolata dai media presso il grande pubblico. Da oggi è disponibile l'e-book gratuito
Fonte: Info-Cooperazione
Come vengono comunicati dai media italiani i temi legati alla cooperazione internazionale? Che impatto ha la comunicazione (o la mancanza di essa) sull’immaginario collettivo, sulla diffusione di stereotipi e sulle conseguenti scelte politico-istituzionali nel settore? Che immagine del loro lavoro fanno emergere le ONG e gli enti impegnati nella cooperazione? A indagare questi temi due ricerche realizzate dall’Università di Torino in collaborazione con il Corsorzio Ong Piemontesi su un campione di 79 testate locali, 32 ong e 19 enti locali, monitorati per tre mesi, nel quadro del progetto europeo “DevReporter Network”, che ha svolto analoghe ricerche in Francia e Spagna e i cui risultati sono oggi disponibili nell’ebook “La cooperazione fa notizia?”.
Con 146 pagine, oltre 30 infografiche, dieci casi studio e il confronto dei risultati delle ricerche analoghe condotte in Catalogna (Spagna) e Rhône-Alpes (Francia), l’ebook offre un approfondimento unico del tema e propone una serie di raccomandazioni finali utili per giornalisti e per chi lavora nel settore della cooperazione internazionale.
Un primo aspetto è che a sorpresa la cooperazione internazionale sembra fare notizia solo nelle cronache locali. Su 237 articoli analizzati il 73,4% è di piccolissime dimensioni e non firmato, originato perlopiù da eventi locali e si colloca nella cronaca. La parola chiave più frequente è “umanitario” (50,2%) e solo nella metà degli articoli si trova un riferimento geografico preciso. Interessante notare che nelle interviste realizzate alle redazioni piemontesi solo 5 di esse hanno dichiarato di avere al loro interno una figura esperta di cooperazione.
Sul lato ONG il quadro non è migliore: solo il 59% delle 32 Organizzazioni di cooperazione interpellate in Piemonte si serve di comunicati stampa per raccontarsi all’esterno. Il 91% di loro comunica attraverso il proprio sito web, attuando una strategia autoreferenziale. Appena il 15% possiede un ufficio stampa, mentre il 41% si serve di volontari per comunicare.
“Un dato evidente e da più parti sottolineato nella ricerca – spiega Umberto Salvi, presidente del Consorzio Ong Piemontesi – è una certa difficoltà di relazione fra il mondo delle Ong e più in generale degli enti che si occupano di cooperazione internazionale e i giornalisti. Ne emerge una relazione strumentale che spesso lascia adito a incomprensioni. Ne sono alla base molti fattori, dalla scarsità di figure professionali di comunicazione nelle Ong alla insufficiente formazione dei giornalisti su questi temi, limiti sui quali tuttavia è possibile intervenire”. E proprio su questo puntano le raccomandazioni finali dell’ebook e lavora il progetto DevReporter Network, volto a creare una rete di giornalisti e ong attivi nel comunicare i temi dello sviluppo e della cooperazione internazionale, prevedendo anche formazioni professionali e meeting per facilitare l’incontro tra le due categorie.
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