Grazie ad una collaborazione tra Osservatorio Balcani e Caucaso e Wikimedia Italia un "wikipediano" trascorrerà sei mesi in residenza a Rovereto per lavorare a sostegno della libertà di stampa in Europa
Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) e Wikimedia Italia (WMI) si alleano per massimizzare gli sforzi a sostegno dell'informazione e della sensibilizzazione dell'opinione pubblica sullo stato della libertà dei media in Europa.
Nel contesto del suo progetto "European Centre for Press and Media Freedom” (ECPMF) finanziato dalla Commissione europea - Osservatorio infatti ha aderito a “GLAM – Gallerie, Biblioteche, Archivi e Musei", dedicato a coinvolgere enti ed istituzioni nel migliorare i contenuti di Wikipedia. La collaborazione tra i due enti è tra le più importanti attualmente in corso in Italia e seconda in Trentino dopo l'esperienza di residenza realizzata l'anno scorso presso il Mart di Rovereto.
“Wikipedia è tra i 5 portali più visitati al mondo: viene aggiornata dalla comunità del web e ha 500 milioni di visitatori singoli al mese. Ha come scopo l'accesso alla conoscenza libera. La collaborazione con OBC ci è sembrata subito interessante perché ci offre la possibilità di arricchire Wikipedia con fonti il più possibile dirette” ha dichiarato Cristian Consonni, rappresentante di Wikimedia Italia, durante la conferenza stampa tenutasi a Trento oggi.
Il "wikipediano", esperto nella gestione e nell'aggiornamento delle pagine di Wikipedia, contribuirà a produrre, arricchire, sistematizzare le voci della più nota enciclopedia online al mondo - nelle edizioni inglese e italiana - in relazione ai temi della libertà e del pluralismo dei media.
“Sulla difesa della libertà dei media OBC è impegnato a livello europeo da anni ed essere giunti a far parte dell'ECPMF di Lipsia come membro fondatore è sia l'esito di un percorso che l'avvio di un nuovo impegno” ha affermato Chiara Sighele, responsabile progetti di OBC “con la nostra attività intendiamo inoltre contribuire ad arricchire il territorio trentino di pratiche innovative di divulgazione e di attivismo dal basso. La collaborazione con Wikimedia va in questa direzione ed è una strada che potrebbe essere percorsa anche da altre associazioni, istituzioni ed enti trentini”.
Paola Delrio, del Servizio solidarietà internazionale della Provincia autonoma di Trento, ha sottolineato che la cooperazione allo sviluppo trentina ha sempre mostrato attenzione al tema della libertà di stampa. “E' fondamentale per la società civile e i processi di democratizzazione dal basso” ha evidenziato “si parla di questo anche nei nuovi obiettivi per lo Sviluppo sostenibile sanciti dalle Nazioni Unite per gli anni 2015-2030. Siamo vicini ad OBC in questo suo rilevante sforzo”.
Dottorando dell'Università di Trento, Davide Denti è il wikipediano selezionato da OBC e Wikimedia Italia. "Sono felice di poter arricchire il mio percorso con questa esperienza presso Osservatorio”, ha sottolineato Denti “in questo primo mese di attività abbiamo già creato voci quali 'Media of Slovenia', 'Media of Croatia' e così per l'Albania, la Bosnia Erzegovina, la Serbia e il Montenegro". “In queste voci” continua Denti “vengono descritti il quadro legislativo e i principali attori del sistema dei media per ciascun paese, oltre a informazioni contenute nei rapporti di organizzazioni come il Parlamento europeo o Human Rights Watch”.
La conferenza è stata inoltre occasione per ribadire l'importanza della Giornata Mondiale per la Fine dell'Impunità per i Crimini contro i Giornalisti, il 2 novembre scorso. Proprio per quel giorno OBC e Wikimedia hanno promosso il ricordo e la conoscenza di giornalisti che hanno pagato con la vita l'impegno per la libertà d'informazione traducendo in italiano le voci relative ai giornalisti Slavko Ćuruvija (Serbia) Ivo Pukanić (Croazia), Natalya Estemirova (Russia) Georgiy Gongadze e Ihor Kostenko (Ucraina).
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto