Il 3 luglio 1995 moriva Alex Langer, politico sudtirolese e parlamentare europeo che negli anni '90 si era impegnato nella ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti in corso nei Balcani. A quasi trent'anni dalla sua morte, esce un libro a più mani, "Lo sguardo di Alex sulla pace. Rileggere Alexander Langer da Sarajevo a Kyiv"
Un libro a più mani per rileggere oggi Alex Langer (Sterzing-Vipiteno, 22 febbraio 1946 – Firenze, 3 luglio 1995), a quasi trent’anni dalla sua morte volontaria: è "Lo sguardo di Alex sulla pace. Rileggere Alexander Langer da Sarajevo a Kyiv" (con una post-fazione di Goffredo Fofi).
Il testo appena pubblicato, raccoglie interventi in più lingue dell’ecologista e costruttore di pace, alternandoli a commenti di chi gli fu compagno di strada e chi l’ha conosciuto tramite i loro racconti.
Comune obiettivo di autori e autrici (Luca Cirese, Massimo De Maio, Gian Carlo Fedeli, Giovanna Grenga, Pinuccia Montanari, Angelo Moretti, Marianella Sclavi, Simone Zoppellaro) è rimettersi in ascolto delle parole di Langer e della loro lungimiranza sui temi del presente, dalla pace alla convivenza tra popoli, fino alla conversione ecologica della nostra civiltà. Uomo di grandi e ricche contraddizioni, Alex Langer ha infatti ancora molto da insegnarci, con la sua capacità di rimettersi sempre in discussione, sapendo accettare il rischio e la fatica di iniziare il cammino da solo, e sapendoci così donare strumenti per una politica che torni oggi a essere immaginazione.
Questo volume propone quindi al lettore che conosce già Alexander Langer (perché ne ripercorra passaggi fondativi) e a chi si avvicina al suo pensiero per la prima volta, alcuni suoi testi, alla luce del dibattito politico e culturale attuale. Di fronte a ciò che succede sul tremendo fronte di guerra tra Russia e Ucraina, ma anche tra Israele e Palestina, per lo stallo delle Istituzioni europee e delle politiche ambientali, è giusto chiedersi che cosa Alex avrebbe detto e che cosa avrebbe cercato di fare. Alcuni articoli, scritti dopo le sue missioni da parlamentare europeo, sono ampiamente qui riportati, come pure le sue riflessioni sui processi di pace e sulla conversione ecologica, l’impasse della diplomazia di fronte alla questione cecena, considerazioni sul fallimento ultradecennale della diplomazia europea nel Caucaso come nei conflitti nati dalla dissoluzione dell’Unione sovietica. Le sue analisi restano attuali perché lui riconosce e denuncia le trame della violenza ostinata e della politica ottusa che si perpetua e riproduce, mentre impedisce ogni attraversamento di ponti o scavalcamento di muri.
Una delle grandi capacità di Alexander Langer fu inoltre quella di rimettersi di continuo in discussione e in movimento, interrogando in profondità sé stesso e il mondo a seconda dei contesti storici e geografici in cui si trovava a operare. Sarà proprio negli anni della guerra che disgregò Sarajevo e la ex-Jugoslavia che Langer si spenderà al massimo per mettere alla prova quanto aveva imparato in Sudtirolo, lavorando per la pacificazione e la riconciliazione, in vista di una pace giusta e duratura, con buone pratiche e progetti concreti.
L’arte della convivenza e dell’incontrarsi secondo Alex non ha infatti mai bisogno di bei discorsi e «prediche contro razzismo, intolleranza e xenofobia», quanto di esperienze e soprattutto di persone curiose e capaci di andare controcorrente: cruciali coloro che abbiano il coraggio e la forza di essere «disertori del fronte etnico» e vogliano «saltare il muro dell’inimicizia», affrontando e dissolvendo la conflittualità etnica.
Alex Langer
Per approfondire sulla figura di Alex Langer, si veda il sito della Fondazione Alexander Stiftung di Bolzano.
Nel 2021 e nel 2022, per il suo impegno per la promozione della pace e della riconciliazione negli anni 1992-1995, il Comune di Sarajevo e il Comune di Tuzla (BiH) gli hanno conferito la cittadinanza onoraria post-mortem.
Guarda la videoregistrazione (3', Radio Radicale) di uno dei suoi ultimi interventi al Parlamento europeo, sulla situazione in Bosnia Erzegovina, del 13 giugno 1995. Il 25 giugno Langer si reca a Cannes con altri parlamentari per sottoporre ai capi di Stato e di Governo il drammatico appello "L'Europa rinasce o muore a Sarajevo ".
Suoi scritti raccolti in: La scelta della convivenza, introduzione di Gianfranco Bettin, Edizioni e/o, 1995; Il viaggiatore leggero. Scritti 1961-1995, a cura di Edi Rabini, Sellerio editore, 1996; Fare la pace. Scritti su «Azione nonviolenta» 1984-1995, Cierre Edizioni, 2005; In viaggio con Alex, di Fabio Levi, Feltrinelli, 2007; Pacifismo concreto. La guerra in ex Jugoslavia e i conflitti etnici, Edizioni dell'asino, 2010.