Nell'ambito del progetto "South East European Partnership for Media Development" è stato redatto un report sulle condizioni di lavoro nel settore della stampa in Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia e Serbia. Il progetto è co-finanziato dal Programma "The Civil Society Facility, Media Freedom and Accountability"
Fonte: SEENPM - South East European Network for Professionalization of Media
Un mercato affollato, piuttosto povero, incapace di assicurare sostenibilità alle attività editoriali, un alto livello precarietà lavorativa che rende i giornalisti vulnerabili alle pressioni politiche ed economiche e che contribuisce a spingerli all'autocensura: sono alcune delle conclusioni del "Regional report on the Employment Conditions of Journalists in Albania, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Montenegro and Serbia" reso pubblico dal Center for Independent Journalism in Bucarest lo scorso 3 maggio in occasione della Giornata internazionale della libertà di stampa.
Il rapporto rivela che, in tutta la regione, i giornalisti ricevono stipendi medi più bassi della media nazionale, indice del deterioramento del rispetto sociale della professione. I media di proprietà pubblica – ancora non riformati e sottoposti all'influenza dello stato – offrono condizioni salariali migliori e più stabili. Tale situazione rende molto appetibili questi media, per cui sempre più giornalisti cercano di entrarvi a lavorare. Inoltre, emerge anche il bisogno di una maggiore attività delle associazioni di categoria a difesa dei diritti dei giornalisti.
"Le condizioni lavorative appaiono essere uno dei problemi più complessi e sensibili, in un momento in cui il settore dei media e i modelli di business sono in evoluzione. Ma quando si monitorano i cambiamenti del sistema e quali effetti provocano sui principi basilari della libertà di stampa e sull'attività giornalistica, si rischia di dimenticare le persone. E' un errore. Non c'è giornalismo senza giornalisti" ha dichiarato Ioana Avădani, direttrice esecutiva del "The Center for Independent Journalism (Romania)" e coordinatrice del progetto "SEE Partnership for Media Development".
Il rapporto è stato redatto dal ricercatore bulgaro Radomir Cholakov, in base ai rapporti paese preparati da esperti nazionali tra giugno 2014 e marzo 2015. L'intero rapporto è scaricabile dal sito di SEENPM (PDF).
Il rapporto fa parte del progetto "South East European Partnership for Media Development", che vede coinvolto un consorzio di organizzazioni del settore media di diversi paesi del sud est Europa: Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Serbia, Bulgaria e Romania.
La partnership ha come obiettivo quello di spingere nuovi soggetti interessati a partecipare al dibattito pubblico relativo alla libertà di stampa e creare nuove sinergie tra organizzazioni di settore e altri soggetti (sindacati, gruppi dedicati alla libertà di stampa, insegnanti, genitori, soggetti statali, etc).
I principali temi affrontati con il progetto, che proseguirà fino al 2017, sono: le condizioni di lavori dei giornalisti, la formazione relativa al settore (sia dei giornalisti sia del pubblico) e in generale la libertà di stampa. Il progetto è co-finanziato dal Programma "The Civil Society Facility, Media Freedom and Accountability" (EuropeAid/134613/C/ACT/MULTI).
Per ulteriori informazioni:
The Center for Independent Journalism
Ioana Avadani, project manager
e-mail: ioana@cji.ro
tel: +4 0723 508278
Cristina Lupu, communication expert
e-mail: – cristina@cji.ro
tel: +4 0726 108245
web: www.ijf-cij.org
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto