Viaggiare i Balcani propone, per il 18 marzo prossimo, la visita alla mostra di immagini scattate dal fotogiornalista Mario Boccia nella Sarajevo assediata. La mostra, la cui realizzazione è a cura del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e di OBC Transeuropa, rappresenta un momento importante nella riflessione e nella presa di coscienza di ciò che è accaduto all’inizio degli anni ‘90 a questa città multiculturale
Fonte: Viaggiare i Balcani
Viaggiare i Balcani propone la visita alla straordinaria mostra "Sarajevo 1992-1996. L'assedio più lungo " di immagini scattate dal fotogiornalista Mario Boccia durante la sua lunga permanenza nella Sarajevo assediata. L’evento, la cui realizzazione è a cura degli amici del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa, rappresenta un momento davvero importante nella riflessione e nella presa di coscienza di ciò che è accaduto all’inizio degli anni ‘90 a questa città multiculturale.
Nella proposta formulata da Viaggiare i Balcani la visita si associa e si allarga ad ulteriori approfondimenti, che arricchiscono in modo consistente la giornata: si va così da un intervento in collegamento dello stesso Mario Boccia, alla trattazione di aspetti che riguardano l’assedio di Sarajevo con un esperto militare ad una visita museale focalizzata specificamente sul tema del coinvolgimento dei civili nei conflitti.
Per un maggiore dettaglio e per meglio comprendere il senso profondo dell’iniziativa, lasciamo la “parola” all’introduzione pubblicata sul sito del museo.
“Le immagini in mostra sono state scattate a Sarajevo tra il 1992 ed il 1996, nei lunghi giorni dell’assedio e nei mesi immediatamente successivi. Nel suo lavoro di fotogiornalista, Mario Boccia non ha mai voluto forzare le immagini. Ha scelto di lavorare sulla resistenza civile della città, cercando di raccontare il dramma senza mostrare il sangue. Come ha detto Benjamina Karić, sindaca di Sarajevo, bambina durante l’assedio, Boccia ha “fotografato la vita, non solo la guerra”.
Il Museo Storico Italiano della Guerra e Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa hanno scelto di aprire una finestra su una guerra lacerante e vicina nel tempo, quella nell’ex Jugoslavia, che grazie al vivido racconto fotografico di Boccia diventa uno squarcio sul presente.
A Sarajevo, da giornalista, ha goduto dell’ospitalità di tanti suoi cittadini. È stato testimone della loro determinazione nel difendere i valori di un’identità molteplice, costruita in secoli di vita in comune. Il legame con la città e con alcuni di loro è ancora oggi fortissimo.
Boccia ha scelto di fotografare gli assediati, ma anche gli assedianti, attraversando spesso le linee del fronte, nella convinzione che “identificarsi con le vittime è facile e rassicurante, ma può essere ipocrita. Al contrario, mostrare quante affinità possono esserci con i cattivi è necessario per capire come il fanatismo ideologico e la guerra riescano a stravolgere valori umani elementari. Riflettere su questo, ci aiuta a produrre i necessari anticorpi”.
La mostra offre una lucida analisi dell’impatto della guerra su persone, società e cultura e offre uno strumento per sviluppare una coscienza critica rispetto alla storia dei conflitti.
Il Museo della Guerra da alcuni anni ha allargato la propria attenzione anche alla seconda metà del Novecento, con iniziative espositive e culturali che affrontano fenomeni complessi, proponendosi come un luogo aperto al pubblico per interpretare e decodificare i conflitti. Da anni collabora con Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa proponendo alle scuole percorsi relativi ai conflitti nell’area balcanica e nei paesi del Mediterraneo, sulla nascita dell’Unione Europea e sui valori sui quali essa si fonda.
La scelta di curare questa mostra fotografica dedicata all’assedio di Sarajevo nasce dunque dalla volontà di raccontare un conflitto recente, abbracciando una funzione del museo che è anche quella di luogo di interpretazione del presente”.
La visita è prevista per sabato 18 marzo 2023.
Per ulteriori informazioni e il dettaglio del programma, si veda la pagina dedicata sul sito di Viaggiare i Balcani .