La Rappresentante Osce per la libertà dei media all’incontro annuale dell’Efj chiede agli Stati misure più efficaci: “Gli attacchi crescono e l’impunità vince”
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Assicurare la sicurezza dei giornalisti e spezzare il ciclo dell’impunità sono ancora le grandi sfide da superare per la libertà d’informazione. Lo ha detto Dunja Mijatović, Rappresentante dell’Osce per la libertà dei media, all’incontro annuale della Federazione europea dei giornalisti (Efj) dal titolo “Il giornalismo in tempi di conflitto: impunità, sicurezza ed etica”, che si è svolto il 21 e 22 novembre alla Casa centrale dei giornalisti di Mosca.
“Gli attuali sforzi per garantire l’incolumità e la sicurezza per gli operatori dell’informazione sono insufficienti. Possiamo continuare a organizzare convegni e accordarci su importanti risoluzioni, ma la triste realtà è che gli attacchi stanno crescendo esponenzialmente e l’impunità vince”, ha spiegato la rappresentante dell’Osce.
Durante l’incontro a Mosca, Mijatović – che ha incontrato i rappresentanti della società civile e dei giornalisti di media russi indipendenti – ha parlato in particolare delle difficoltà vissute dai giornalisti in Russia (ha ricordato tra l’altro che dal 1992 sono 56 i cronisti uccisi nel Paese, e nella maggior parte dei casi non ci sono stati arresti), tuttavia Mijatović ha precisato che le minacce alla libertà d’informazione incombono in tutti i Paesi dell’Osce.
Ricordando che proprio a Mosca, nel 1991, gli Stati parte dell’Osce si sono accordati per adottare tutte le possibili soluzioni per la salvaguardia dei giornalisti, Mijatović ha detto che “tutti gli Stati hanno l’obbligo di dimostrare la volontà politica di proteggere i giornalisti”, aggiungendo che gli operatori dell’informazione dell’area Osce lavorano oggi più che mai in condizioni di insicurezza, e che misure più efficaci devono essere adottate per fermare il deterioramento della salvaguardia dei giornalisti.
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