Le navi turche entrano nelle acque cipriote irritando il Parlamento Europeo, che il 13 novembre risponde chiedendo ad Ankara di fermare immediatamente le sue “indagini marittime” parlando di violazione del diritto internazionale
Link: Parlamento europeo
Dopo la discussione alla sessione plenaria del 13 novembre 2014 a Bruxelles, i deputati del Parlamento Europeo hanno chiesto alla Turchia di interrompere le provocazioni nella zona economica esclusiva della Repubblica di Cipro. La mossa delle navi di Ankara per Erdogan è una semplice attività di “indagine marittima”; ma il Parlamento europeo le ha bollate come “illegali e provocatorie”, sottolineando la violazione dei diritti sovrani della Repubblica di Cipro e del diritto internazionale.
I deputati hanno aggiunto che “la continuazione o la ripetizione di queste azioni potrebbero avere un impatto negativo” proprio “sulle relazioni tra Turchia ed Ue”. Il testo pubblicato dopo la sessione plenaria spiega anche che “qualsiasi ritrovamento di gas andrebbe a beneficio di entrambe le comunità a Cipro se si potesse trovare una soluzione politica duratura per porre termine al conflitto".
Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament.
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