14 luglio 2020

Al ministro dell'interno Nebojša Stefanović è indirizzata la lettera sottoscritta dal consorzio Media Freedom Rapid Response e da altre ong attive nella difesa della libertà di stampa: la Serbia deve mantenere gli impegni internazionali e rispettare le proprie leggi, che garantiscono ai giornalisti di poter documentare le manifestazioni di piazza senza essere aggrediti e picchiati dalla polizia

Nella lettera, che si può leggere nella versione integrale in inglese, le organizzazioni ricordano come sia la stessa Costituzione serba, agli articoli 46 e 50, a garantire il rispetto della libertà di stampa.

L'articolo 3 della legge sulla polizia del 2016 inoltre specifica che i poliziotti debbano rispettare la Costituzione e garantire "i diritti umani e delle minoranze, nonché le libertà ed altri valori tipici di una società democratica". Ma in questi giorni il sistema di monitoraggio delle violazioni della libertà di stampa ha documentato numerosi casi di attacchi a giornalisti a Belgrado, Nis e Novi Sad, episodi in cui a minacciare e picchiare i giornalisti sono stati proprio dei poliziotti.Nella lettera si elencano i principali episodi, dal blocco della troupe di N1 TV il 7 luglio, alle manganellate ricevute da Milica Božinović del portale Nova.rs, dal ricovero in ospedale di Zikica Stevanovic all'arresto di Igor Stanojevic, trattenuto per 20 ore, soltanto per citarne alcuni.
La situazione non è accettabile, "i giornalisti devono essere liberi di documentare le proteste e non devono essere minacciati né dalla polizia né dai manifestanti", si afferma nella lettera al ministro.I firmatari chiedono quindi che gli episodi siano al centro di indagini approfondite e che i colpevoli, compresi ufficiali di polizia, vengano perseguiti. Solo così si potrà dimostrare che nessuno è al di sopra della legge.Tra le modifiche auspicate dal consorzio MFRR, l'obbligo di formazione specifica per le forze di polizia impiegate sul territorio, in modo che siano informate sui diritti da garantire agli operatori dei media.Di qui la richiesta - e l'offerta - di una collaborazione con i soggetti che rappresentano i media (organizzazioni, associazioni, emittenti)."Saremmo molto lieti di organizzare degli incontri, anche virtuali, con il Ministero, per spiegare i diversi strumenti di cui disponiamo per sostenere i giornalisti - così si conclude la lettera - e ci auguriamo che vi siano dei miglioramenti in modo che la libertà di stampa in Serbia sia garantita".

I firmatari della missiva sono:

European Centre for Press and Media Freedom (ECPMF)

European Federation of Journalists (EFJ)

ARTICLE 19

Free Press Unlimited

Index on Censorship

Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa

Reporters Without Borders (RSF)