Dopo tre anni di silenzio forzato, a Torino, dal 17 al 23 marzo, torna "Slavika Festival": tre giorni di incontri, laboratori e attività dedicati al mondo slavo, organizzati dall’Associazione Culturale Polski Kot
Fonte: East Journal
Dopo un periodo di stop, dovuto alla pandemia, Slavika Festival è pronto a ripartire. Dal 17 al 19 marzo, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino, si terranno una serie di incontri con ospiti internazionali, ma anche laboratori di traduzione poetica, illustrazione e canto (dedicati a grandi e bambini), una mostra di illustratori russi e bielorussi, una proiezione italo-bosniaca e molto altro.
Slavika Festival nasce nel 2015 da un’iniziativa dell’associazione culturale polacca Polski Kot di Torino. Lo scopo della manifestazione è sempre stato quello di presentare al pubblico, torinese e non solo, una visione differente dell’Est Europa, con un’esaltazione della ricchezza culturale, spesso sottovalutata, ed evidenziando i punti di contatto tra le due culture. Nel corso degli ultimi anni Slavika ha vantato la partecipazione di molte personalità di spicco legate al panorama est-europeo, quali il premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk, il musicista bosniaco Damir Imamović, il collettivo Wu Ming e lo scrittore Paolo Nori, la band slovena Ufoslavians e molti altri.
Giunto alla sua VI edizione, e dopo tre anni di silenzio, Slavika ha presentato un programma variegato ed estremamente interattivo.
Il festival si aprirà venerdì 17 marzo con un doppio appuntamento: nel pomeriggio si terrà la presentazione del libro “Gli incompiuti” della scrittrice polacca Anna Kańtoch, affiancata per l’occasione da Alessandro Ajres, docente di lingua e letteratura polacca all’Università di Torino e Bari, mentre in serata verrà inaugurata la mostra “Aesopian language”, focalizzata sulla tematica oggi più che attuale del linguaggio esopico, con illustrazioni estremamente significative create da artisti russi e bielorussi.
Sabato 18 marzo, l’agenda sarà particolarmente serrata tra laboratori, uno di traduzione poetica e l’altro di canto, e presentazioni letterarie. La giornata si concluderà con la proiezione di “Unsafe Goražde ”: un documentario prodotto da Kuma International, associazione italo-bosniaca con sede a Sarajevo, in cui gli abitanti di Goražde raccontano come hanno combattuto per salvare la propria città dal nemico.
Domenica 19 marzo continueranno i laboratori interattivi e le presentazioni letterarie, mentre in serata si terrà un evento musicale dove si esibiranno le Folkloro, coro tutto al femminile, e il collettivo polacco di improvvisazione Drogi Krajowe con il collettivo jazz torinese Pietra Tonale. Il dj set finale sarà a cura di Resmover B2B rmnƨʞꓘ.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito, con la possibilità di lasciare un libero contributo. Il programma completo è disponibile sul sito web di Polski Kot e sulla pagina Facebook.