"L’Italia parli la lingua della pace. l’Unione Europea abbia una sola voce". Il Movimento nonviolento si appella al governo italiano affinché si impegni nella ricerca di soluzioni della crisi in corso in Ucraina, con la diplomazia, il dialogo e la politica
Fonte: Azione Nonviolenta
Al Presidente del Consiglio, Prof. Mario Draghi
Al Ministro della Difesa, On. Luigi Di Maio
Al Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini
La crisi ucraina rischia di sfociare in guerra aperta. La corda, tirata da una parte e dell’altra, può spezzarsi in ogni momento. Poi nessuno riuscirà più a controllare e contenere la degenerazione bellica quando la violenza delle armi prenderà il sopravvento sulla ragione umana.
Fino a che c’è ancora speranza di poter risolvere la crisi con la diplomazia, il dialogo, la politica, bisogna tentare l’impossibile. Non c’è un minuto da perdere.
Per questo ci rivolgiamo a Voi, che avete il mandato di rappresentare il nostro Paese nel teatro internazionale.
Il confronto diretto, pericolosissimo, tra Stati Uniti e Russia, sul territorio dell’Ucraina (soprattutto dopo il nulla di fatto dei contatti diretti tra il Presidente americano Joe Biden e il Presidente russo Vladimir Putin) deve lasciare la voce alla mediazione europea. È un grave errore che singoli stati membri dell’Unione prendano iniziative unilaterali, con iniziative di parte, così come è un errore affidarsi in questo momento all’alleanza militare Atlantica, che è parte in causa. Ciò che serve è la voce unica dell’Unione Europea, a fare da ponte di dialogo da posizione di neutralità attiva “per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte”, come chiede il documento di Rete italiana Pace e Disarmo nel quale ci riconosciamo.
A Voi, signor Presidente e signori Ministri, chiediamo di farvi immediatamente parte attiva in sede europea per ottenere che l’Unione abbia una sola voce e parli la lingua della pace. L’Italia ha l’autorevolezza per farlo, in base all’articolo 11 della nostra Costituzione, e alle parole del nostro Presidente della Repubblica che agli ambasciatori italiani disse: “Vivere in pace è diritto di ogni persona, di ogni popolo. La collaborazione rappresenta lo strumento che la consolida”.
Questo è ciò che ci aspettiamo dal nostro Governo: non l’invio di truppe nel teatro della prossima guerra, ma l’avvio di una politica europea di pace.
L’Internazionale dei Resistenti alla Guerra (la centenaria War Resisters’ International, nata dopo la tragedia della Prima guerra mondiale, il cui statuto dice “La guerra è il più grande crimine contro l’umanità”), ha scritto: “Non c’è alternativa ai negoziati, per quanto difficili possano sembrare. Come resistenti alla guerra, ci opponiamo fermamente agli attuali preparativi di guerra, ai massicci movimenti di armi e soldati nella regione e nelle zone limitrofe, così come alla manipolazione dei media intorno alla crisi ucraina, sia da parte della Russia che della NATO”.
Oggi il futuro di pace dell’Europa, e del mondo intero, è nelle nostre mani, è nelle Vostre mani.
Avete una grande responsabilità, ma non siete soli, poiché ognuno deve fare la propria parte. Noi facciamo la nostra, poiché sappiamo che rifiutarsi di partecipare alla guerra e ai preparativi di guerra è un diritto umano fondamentale, che intendiamo esercitare.
Vogliate ricevere, signor Presidente e signori Ministri, i nostri più rispettosi saluti.
Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento
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