Il voto amministrativo in Bosnia del 2 ottobre scorso ha portato a Srebrenica per la prima volta un sindaco serbo, sostenuto da una coalizione di partiti nazionalisti
Votato in parlamento il nuovo esecutivo di centro destra. Il premier Andrej Plenković punta tutto sull'economia e toglie dall'agenda del governo i temi ritenuti troppo ideologici
Un torneo di calcio, organizzato più volte l'anno, a cui partecipano tra le altre anche squadre di rifugiati, stranieri e squadre arcobaleno. Viaggio nelle periferie di Lubiana accompagnati dai giovani dell'associazione Mladi Zmaiji
Sono migliaia e spesso laureate. Ma il percorso di studi delle donne ucraine in Italia non viene quasi mai valorizzato. Ci sono però storie che vanno in controtendenza
La casa editrice Keller ha recentemente pubblicato Le lupe di Sernovodsk di Irena Brežná, una raccolta di reportage letterari che raccontano le guerre cecene con le parole delle donne
Domenica 6 novembre i cittadini della Bulgaria andranno alle urne: oltre all'elezione del capo dello stato, si vota anche per tre referendum promossi da uno showman televisivo
In Georgia agli sfollati interni dei primi anni '90 si sono aggiunti quelli del conflitto georgiano-osseto del 2008. E la loro situazione rimane del tutto precaria. Un reportage
Dal settembre scorso Aleksander Čeferin, avvocato di Lubiana, è il nuovo presidente Uefa. In una serie di approfondimenti la scena calcistica nella capitale slovena con uno sguardo speciale sul calcio come linguaggio universale e inclusivo
A più di due anni dallo scoppio della guerra in Donbass, il numero dei rifugiati interni in Ucraina resta alto. Dopo l’iniziale slancio di solidarietà della cittadinanza, però, la voglia di accoglienza mostra la corda
“Le esperienze della Bosnia Erzegovina ci sono molto preziose”, così commentano i giornalisti siriani che hanno partecipato ad un recente scambio di pratiche con i colleghi bosniaci
Dopo un referendum controverso e divisivo quali le prospettive ungheresi e regionali in tema di rifugiati? Abbiamo intervistato Gábor Gyulai, del Comitato Helsinki ungherese
Come prestigiatori, tentavano la fuga nascosti in bagagliai, camion, controsoffitti di treni e persino aeroplani. La storia delle fughe dalla Romania comunista