L'opposizione continua a contestare il risultato delle recenti elezioni georgiane. La grande manifestazione svoltasi lunedì a Tbilisi e le posizioni delle diverse forze politiche. Nostro resoconto
Continuano le proteste post-elettorali dell'opposizione georgiana. Dopo il raduno nei pressi della Commissione Elettorale Centrale dei leader d'opposizione e di migliaia dei loro sostenitori in seguito alla chiusura dei seggi elettorali nella serata del 21 maggio, la coalizione di nove partiti d'opposizione ha organizzato un'altra grande e pacifica protesta per il 26 maggio.
Lunedì scorso decine di migliaia di manifestanti (40.000 secondo gli organizzatori, 10.000 secondo il Ministero dell'Interno georgiano) si sono radunati davanti al Palazzo dello Sport di Tbilisi per poi dirigersi verso il Parlamento e protestare contro quelle che ritengono "elezioni con gravi brogli elettorali".
Gli accessi a viale Rustaveli sono rimasti chiusi al traffico per l'intera mattinata di lunedì a causa dei preparativi della consueta parata militare organizzata in occasione del 26 maggio, giorno della festa dell'indipendenza della Georgia, e protetti da un cordone di migliaia di poliziotti dispiegati per il corteo dell'opposizione.
La ricorrenza commemora il 26 maggio 1918, giorno in cui la Federazione Transcaucasica si dissolse formalmente e la Georgia fu dichiarata Repubblica Democratica, ottenendo il riconoscimento di diversi stati europei. Con l'invasione di Tbilisi da parte dell'Armata Rossa e la successiva proclamazione della Repubblica Socialista Sovietica di Georgia il 25 febbraio 1921, la parata militare fu spostata al 7 novembre, giorno della rivoluzione bolscevica. Dopo il raggiungimento dell'indipendenza del 1991, il Presidente Zviad Gamsakhurdia reintrodusse le celebrazioni del 26 maggio al posto di quelle di novembre.
In contemporanea alla sfilata militare, quest'anno di basso profilo rispetto alle edizioni dei due anni precedenti, in cui il governo georgiano aveva fatto gran sfoggio dell'ammordenamento militare e del rafforzamento in corso dell'esercito georgiano, i sostenitori dell'opposizione hanno marciato verso il centro di Tbilisi per denunciare quelle che definiscono "elezioni falsificate" e i brogli elettorali occorsi nel corso delle ultime elezioni parlamentari del 21 maggio scorso.
Il corteo si è quindi snodato su viale Rustaveli, dove da poco si era conclusa la parata militare, e una volta arrivato davanti al Parlamento lo ha circondato. L'assedio si e' svolto in modo pacifico e si e' dissolto poco dopo, senza l'intervento della polizia in tenuta anti-sommossa che proteggeva le quattro entrate del palazzo dell'assemblea legislativa.
Già qualche giorno prima i leader sconfitti dei partiti d'opposizione avevano annunciato l'intenzione di protestare nel giorno della festa nazionale georgiana, nonostante il Presidente Saakashvili avesse chiamato l'opposizione a "dialogo e unità" e a "far prevalere gli interessi del Paese sulle ambizioni personali".
In risposta, i leader uniti davanti al parlamento hanno annunciato di voler boicottare la prima sessione della nuova assemblea parlamentare prevista per il prossimo 10 giugno e hanno chiesto la ripetizione della tornata elettorale.
Ma il Movimento Nazionale, partito del Presidente Saakashvili uscito tronfante dalle ultime elezioni, ha comunque i numeri legali perchè la seduta parlamentare abbia luogo. In seguito ai risultati elettorali, che lo hanno visto raggiungere il 59% dei voti, il Movimento Nazionale ha ottenuto 120 su 150 deputati che andranno a comporre il nuovo parlamento. Di questi, 49 sono stati assegnati con il sistema proporzionale su base nazionale e 71 con sistema maggioritario nelle singole circoscrizioni.
Il partito del Presidente ha quindi superato abbondantemente la maggioranza parlamentare di due terzi, necessaria per emendare la costituzione, lasciando ai partiti d'opposizione solo 30 seggi da spartirsi.
Il Blocco di Nove Partiti d'Opposizione, guidato da Levan Gachechildaze, ha ottenuto in totale 16 deputati in parlamento, mentre il Partito Cristiano-Democratico e il Partito del Lavoro hanno 6 deputati ciascuno. Sebbene il Partito Repubblicano non abbia raggiunto la soglia del 5% per il sistema proporzionale, ha ottenuto due deputati con il sistema maggioritario nelle singole circoscrizioni. Nessun rappresentante nell'assemblea legislativa invece per gli altri sette partiti che hanno concorso il 21 maggio.
Mentre i risultati per i seggi assegnati con il sistema proporzionale sono definitivi, non sono ancora certi i deputati assegnati dal sistema maggioritario in quanto la verifica della regolarita' delle elezioni nelle circoscrizioni è ancora in corso.
Fino ad ora, infatti, le elezioni di 39 seggi sono state annullate dalle amministrazioni elettorali e dai tribunali a causa di "gravi violazioni", tra le quali voto multiplo, pressione e intimidazione degli osservatori locali, contenitori delle schede elettorali danneggiati, compilazione non corretta del protocollo e controversia al seggio elettorale.
Se da una parte l'opposizione georgiana continua a protestare contro le autorita' al potere accusandole di frodi elettorali e di autoritarismo, dall'altra il Presidente Saakashvili si dichiara molto soddisfatto delle elezioni "esemplari e pacifiche" avute la scorsa settimana.
Nel primo Consiglio dei Ministri successivo alle elezioni parlamentari, infatti, Saakashvili si e' congratulato "con i ministri e con l'intera Georgia per aver tenuto in modo eccellente le elezioni parlamentari del 21 maggio" ed ha aggiunto che il Paese ha passato in questo modo "il piu' difficile test di democrazia". Ma l'opposizione non è affatto della stessa opinione e prepara altre proteste.
*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell'articolo sono da attribuirsi unicamente all'autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell'UNHCR
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