Pavel Karavanov (Foto: Vahan Ishkhanyan per ArmeniaNow)

In Armenia alcuni giovani obiettori denunciano l'ingerenza della polizia militare sul servizio civile. Molti di loro, finiti in carcere a causa del rifiuto di proseguire il servizio sotto il controllo militare, non cessano di criticare la recente legislazione sul servizio civile

23/03/2006 -  Anonymous User

Di Vahan Ishkhanyan, ArmeniaNow , 17-Mar-06
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Maddalena Parolin

Un ragazzo appartenente alla minoranza religiosa cristiana Molokan è in prigione da sette mesi per avere rifiutato di prendere parte al servizio nazionale alternativo (servizio civile), poiché lo riteneva una forma di impegno militare.

Da quando è entrata in vigore la legge sul servizio civile nel 2004, 24 giovani hanno utilizzato tale opportunità, tra questi 22 erano Testimoni di Geova ed un Molokan. Il servizio dura 42 mesi, rispetto ai 24 del servizio militare regolare.

Dopo il quinto mese però, si sono rifiutati di prestare servizio, accusando il sistema di essere di natura militare. Uno dei Testimoni di Geova è morto in un incidente automobilistico, 18 sono in prigione, uno è stato rilasciato e due non sono stati arrestati.

Il Molokan, il diciannovenne Pavel Karavanov, è stato arrestato il 22 agosto dell'anno scorso e imprigionato con l'accusa di diserzione secondo l'articolo 362, sezione 1 del codice penale ed è stato quindi condannato a due anni e mezzo di carcere.

I Molokan sono una comunità religiosa russa simile ai Quaccheri, che è stata esiliata dallo zar nel sud del Caucaso all'inizio del diciannovesimo secolo. Il servizio militare è contro i loro principi religiosi.

Nel carcere di Erebuni Karavanov ha dichiarato ad ArmeniaNow: "I miei genitori sono sempre stati guidati dalla Bibbia e fin dall'infanzia sono stato educato nello spirito della Bibbia. Sono andato all'ufficio di registrazione e reclutamento militare ed ho detto che mi rifiutavo di servire nell'esercito. Mi hanno offerto il servizio alternativo ed ho accettato".

Nel dicembre 2004 Pavel, assieme a sette Testimoni di Geova, ha incominciato il servizio nella Pensione Vardenis, un ospedale per malati mentali. Si è però scoperto che il loro servizio era controllato dall'esercito e che erano ispezionati periodicamente dalla polizia militare.

"Una volta che avevo bisogno di andare a casa il direttore mi ha detto che dovevo ottenere il permesso dalla polizia militare", ha detto Karavanov, e racconta anche che gli era stata portata via la Bibbia.

Il quinto mese tutti i Testimoni di Geova che svolgevano il servizio alternativo hanno scritto all'amministrazione dell'ospedale comunicando che si sarebbero rifiutati di lavorare se il servizio fosse rimasto sotto il controllo militare.

Pavel ha seguito il loro esempio informando il direttore che aveva sospeso il lavoro e che si sarebbe rifiutato di prendere parte al servizio civile alternativo poiché questo non corrispondeva alle sue convinzioni religiose. Non avendo ricevuto alcuna risposta, ha scritto un'altra lettera 17 giorni più tardi, assieme ai Testimoni di Geova, dicendo che sospendeva il servizio ma era pronto a continuarlo se si fossero trovate le condizioni.

"Ci hanno mentito, ci hanno detto che non avremmo avuto alcun rapporto con le strutture militari (la legge afferma che il servizio civile alternativo è esterno al servizio militare) ma si trattava di una bugia. Hanno detto che ci avrebbero pagato, ma per cinque mesi di servizio abbiamo ricevuto solamente 1.500 dram (circa 3 $)".

Tre mesi più tardi l'ufficio del procuratore nella città di Gavar ha chiamato in giudizio Karavanov e dopo il terzo interrogatorio lo ha posto in custodia. E' stato poi processato dalla corte di primo grado a Vardenis, nella provincia di Gegharkunik Marz, ma avendo precedentemente rifiutato la rappresentanza legale non ha fatto appello alla sentenza. "Gli inquirenti mi hanno offerto un avvocato, ma non avevamo soldi per pagarlo e non mi fidavo dell'avvocato fornito dallo stato", ha detto.

I diciannove Testimoni di Geova che attualmente sono stati condannati alla reclusione hanno invece fatto appello al verdetto (contro altri due sono stati avviati dei procedimenti, ma non sono in custodia). La corte d'appello ha rimandato al tribunale di primo grado i casi di quattro tra quelli che prestavano servizio con Karavanov affinché vengano rivisti; ha decretato che le indagini preliminari non erano state condotte nel completo rispetto della legge e che si erano verificate delle violazioni del codice di procedura penale.

Vahe Grigoryan, che svolgeva il servizio civile assieme a Karavanov, e che è stato condannato a due anni e mezzo di prigione con le stesse imputazioni, è stato rilasciato il 13 marzo. La corte d'appello ha rimandato indietro anche il suo caso per le indagini, ed analogamente dovrebbero venire liberati altri Testimoni di Geova.

Karavanov invece spera di essere rilasciato per buona condotta dopo aver scontato un terzo della pena, fra tre mesi. Non si lamenta delle condizioni della prigione dove, al contrario del servizio civile, ha con sé una Bibbia.

Suo fratello maggiore Sergej ha servito nell'esercito armeno tra il 2000 e il 2002, ma senza portare armi o fare giuramento. Ora vive negli Stati Uniti. Generalmente, sin dall'epoca sovietica, i Molokan prestavano servizio nell'esercito ma non portavano armi né pronunciavano giuramenti, anche il padre Nikolaj aveva prestato servizio nell'esercito sovietico con le stesse condizioni.

Nella Bibbia c'è scritto che chi vive di spada morirà di spada e c'è anche scritto "non giurare", dice Nikolaj. Egli ritiene che circa 10 Molokan stiano attualmente prestando servizio nell'esercito armeno senza portare armi.

Se il servizio civile non fosse esistito, Pavel avrebbe probabilmente seguito l'esempio di suo fratello e fatto il servizio militare. Invece la nuova legge che avrebbe dovuto difendere la libertà di coscienza ha portato i fedeli alla prigione.

L'anno scorso nessuno ha fatto richiesta del servizio civile. Oltre ai casi di cui si è parlato, altri 39 Testimoni di Geova si sono rifiutati di servire nell'esercito di leva.


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