L'iniziativa è una proposta all'interno del Mercato Internazionale promosso dalla Confesercenti. La presenza frutto del lavoro del programma di cooperazione Seenet, promosso dalla Regione
Di Walter Fortini
Era stato uno degli impegni presi a gennaio, durante la visita della delegazione toscana a Sarajevo nell'ambito di un progetto di cooperazione decentrata. E l'impegno, con la collaborazione del Comune e la Confesercenti di Prato, è stato mantenuto. Sei produttori ed artigiani da vari comuni della Bosnia Erzegovina partecipano fino a domani al Mercato internazionale che tiene banco in questi giorni in piazza del Duomo a Prato, terza collaudata edizione, dopo l'esordio del 2001 e la conferma del 2003, di un'iniziativa curara dalla Confesercenti e realizzata ad anni alterni a Prato e Firenze.
La Bosnia Erzegovina è l'unico paese che non fa parte dell'Unione Europea presente all'evento ed il mercato sarà l'occasione per ammirare (o comprare) le note e celebri filigrane di Sarajevo, i tessuti tradizionali della città dei minareti della ex yugoslavia, le statue, gli ornamenti in legno e gesso, i bicchieri e i barilotti in legno dalla tipica lavorazione. Ci sarà anche un produttore di vino, proveniente da Mostar.
Sono una sessantina i produttori che complessivamente esporranno fino a domani in piazza del Duomo a Prato, tra i 90 e 100 mila i visitatori giunti nelle passate edizioni. Un evento commerciale e di promozione economica dedicata ai prodotti tipici non solo gastronomici, ma anche un colorato incontro di culture diverse con ambulanti che arriveranno da tanti paesi dell'Europa, dalla Gran Bretagna alla Svezia, dalla Lapponia al Portogallo, dal Belgio e alla Spagna.
Tra gli artigiani della Bosnia Erzegovina presenti fino a domani a Prato sono state privilegiate le attività più legate al territorio, alla cultura e alle tradizioni locali: mestieri con una lunga storia alle spalle ma che in questi ultimi anni rischiavano di scomparire, produzioni tradizionali con materiali naturali ed attrezzi spesso fatti a mano. Sono qui grazie al Programma Seenet. E l'obiettivo del programma, confinanziato dalla Regione Toscana e dal Ministero degli Esteri, gestito dalla Ong aretina Ucodep ed arrivato dopo un anno e mezzo al giro di boa, è proprio quello di reinserire queste ed altre attività nel tessuto socio-economico locale, trovare per qualcuno magari anche uno sbocco sui mercati internazionali, aiutare lo sviluppo dell'economia locale.
La cooperazione internazionale aiuta il dialogo culturale e lo sviluppo sostenibile. Può servire anche a preparare i paesi al di là dell'Adriatico al prossimo ingresso in Europa e la presenza a fiere internazionali è uno dei mezzi per far arrivare l'immagine di una nuova Bosnia Erzegovina, che non è più solo quella delle guerre fraticide degli anni passati. E' quello in fondo che sta facendo nei Balcani occidentali la Toscana da alcuni assieme ad altri comuni, province, enti ed associazioni della regione, portando la propria esperienza e misurandosi naturalmente su problemi concreti che, oltre a quelli dell'artigianato, sono quelli della gestione delle acque e dei rifiuti, il turismo, lo sviluppo rurale ed in particolare la valorizzazione dei prodotti tipici, l'aiuto alle Pmi.
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