Mosca stabilisce rapporti ufficiali con Abkhazia e Ossezia del Sud. Il governo georgiano preoccupato si appella alla comunità internazionale che diasapprova le decisioni russe e invita al dialogo
Un comunicato del ministero degli Esteri russo diffuso mercoledì 16 aprile ha reso noto che il Presidente uscente Vladimir Putin ha dato istruzione ai suoi ministri e ad altre agenzie statali di stabilire "relazioni ufficiali" con le controparti delle regioni secessioniste georgiane d'Abkhazia e Ossezia del Sud.
Putin avrebbe chiesto agli organismi russi di organizzare la cooperazione con i governi de facto di Sukhumi e Tskhinvali in campo economico e commerciale, sociale, scientifico e culturale. Il Presidente russo ha invitato gli apparati statali di Mosca a "riconoscere come legali le entità registrate secondo le leggi in vigore a Sukhumi e Tskhinvali e a fornire assistenza legale nel campo del diritto civile, penale e della famiglia". Nel documento, inoltre, si legge che "le rappresentanze locali del Ministero degli Affari Esteri russo nel distretto di Krasnodar (al confine con l'Abkhazia) e della Repubblica autonoma russa dell'Ossezia del Nord (al confine con l'Ossezia del Sud) faranno le funzioni consolari e forniranno assistenza ai residenti in Abkhazia e Ossezia del Sud", la maggior parte dei quali sono diventati cittadini russi in seguito alla distribuzione da parte di Mosca del passaporto russo, con conseguente concessione della cittadinanza russa, nel corso degli ultimi anni.
Il comunicato del ministero degli Esteri russo arriva all'indomani dell'apertura a Sukhumi, capitale della regione secessionista d'Abkhazia, di un'ambasciata dell'Ossezia del Sud, l'altra repubblica de facto indipendente da Tbilisi. Alla cerimonia di apertura hanno partecipato il Presidente de facto Eduard Kokoity in visita ufficiale su invito della controparte abkhaza, il Presidente de facto Sergei Bagapsh, e i ministri degli esteri delle due repubbliche secessioniste, Sergei Shamba e Murad Dzhioyev. Nel corso del discorso d'inaugurazione Bagapsh ha affermato che "il lavoro dell'ambasciata aggiungerà dinamismo alla cooperazione bilaterale tra Abkhazia e Ossezia del Sud" e Kokoity ha ribadito che "le due repubbliche hanno un interesse comune: il raggiungimento dell'indipendenza".
Immediata a Tbilisi la reazione al comunicato. Il Ministro degli Affari Esteri georgiano, Davit Bakradze, ha definito le misure che Mosca intende intraprendere "un tentativo di rendere legale l'annessione delle due regioni georgiane" da parte della Russia.
Ma da Mosca, il portavoce del Ministero degli Esteri russo Mikhail Kamynin fa sapere che con il fatto di stabilire più strette relazioni con le repubbliche secessioniste di Abkhazia e Ossezia del Sud, la Federazione Russa non intende mettersi in confronto con la Georgia, quanto piuttosto "di prendersi cura degli interessi delle popolazioni dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud, inclusi i cittadini russi che vivono lì". "L'implementazione delle istruzioni presidenziali" ha aggiunto Kamynin "renderà possibile la creazione di meccanismi di protezione comprensiva di diritti, libertà e interessi legittimi dei cittadini russi che vivono in Abkhazia e Ossezia del Sud". Secondo il Ministero russo, inoltre, le misure proposte dal Presidente Putin sono in linea con la nuova risoluzione delle Nazioni Unite. Solo poche ore prima del comunicato, infatti, il Consiglio di Sicurezza dell'ONU aveva approvato all'unanimità la risoluzione 1808 (2008) con la quale viene esteso il mandato della Missione d'Osservazione delle Nazioni Unite in Georgia (UNOMIG) per altri sei mesi, fino al 15 ottobre 2008. Nel testo della risoluzione si legge che "lo sviluppo economico è richiesto in modo urgente in Abkhazia, Georgia, al fine di migliorare la sopravvivenza delle comunità affette dal conflitto, in particolare rifugiati e sfollati".
Anche la comunità internazionale ha manifestato risoluta disapprovazione al comunicato di Mosca. Il Segretario Generale della NATO, Jaap de Hoop Scheffer, si è detto "profondamente preoccupato dalle azioni che la Russia ha intrapreso per stabilire legami legali con le regioni dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud". Jaap de Hoop Scheffer ha spiegato che al recente summit di Bucarest "gli alleati della NATO hanno reiterato il loro supporto all'integrità territoriale, all'indipendenza e alla sovranità della Georgia. I passi russi minano questa sovranità" e ha raccomandato "alla Federazione Russa di revocare tali misure e alle autorità georgiane di continuare a mantenere il controllo".
Anche l'Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell'Unione Europea, Javier Solana, ha dichiarato già nella serata di mercoledì di essere "preoccupato circa queste decisioni unilaterali, in quanto abbiamo sempre sostenuto l'integrità territoriale della Georgia e abbiamo sempre creduto che questo tipo di conflitto debba essere risolto tramite il dialogo".
Il Ministero degli Affari Esteri finlandese, in carica alla rappresentanza dell'OSCE, ha chiesto "a tutte le parti coinvolte di astenersi da qualsiasi azione unilaterale che potrebbe destabilizzare ulteriormente la già tesa situazione" ed ha invitato le parti coinvolte nel conflitto tra Georgia e Ossezia del Sud "a ritornare al tavolo dei negoziati nel formato concordato da tutte le parti".
In un discorso al Consiglio dei ministri di giovedì 17 aprile trasmesso in diretta dalle principali televisioni georgiane, il Presidente georgiano Mikheil Saakashvili si è detto "sbalordito e ansioso circa la mossa provocatoria da parte Russa" di stabilire legami legali con Sokhumi e Tskhinvali. Il Presidente georgiano ha aggiunto inoltre che è "soddisfatto della puntuale reazione da parte dell'Unione Europea, della NATO e dei nostri partner tradizionali" in risposta alle azioni delle Russia.
Saakashvili con la voce rauca - perché, come lui stesso ha spiegato, avrebbe trascorso l'intera giornata di mercoledì in conversazioni telefoniche con i partner internazionali - ha affermato che "abbiamo bisogno non solo di dichiarazioni, ma anche di azioni diplomatiche serie da parte dei nostri amici" e ha chiesto ufficialmente al Ministro di Stato per l'Integrazione euro-atlantica nonché vice Primo Ministro, Giorgi Baramidze di recarsi in Germania e Francia e al Ministro degli Affari Esteri Davit Bakradze di visitare gli Stati Uniti per consultazioni sulla questione.
Saakashvili ha inoltre dichiarato che "ci aspettiamo e chiediamo alla Federazione Russa di rivedere tutte quelle decisioni che aprono una breccia nella sovranità e nell'integrità territoriale georgiane" e che "siamo pronti ad avere consultazioni con la Federazione Russa e a continuare il lavoro con tutte le parti sul piano di pace" per la soluzione dei conflitti in Abkhazia e Ossezia del Sud.
A due mesi dalla dichiarazione d'indipendenza del Kosovo e a meno di due settimane dal rifiuto della NATO di concedere il "Membership Action Plan" alla Georgia, la questione delle regioni secessioniste georgiane subisce un netto acutizzarsi che si riflette in modo importante nella politica interna e nella politica estera georgiane. Per il governo di Tbilisi è quindi d'assoluta urgenza trovare una soluzione che possa risolvere i conflitti con Sokhumi e Tskhinvali.
*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell'articolo sono da attribuirsi unicamente all'autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell'UNHCR
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