Un ulteriore contributo preparatorio alla Conferenza internazionale di Ginevra (20-21 ottobre 2005) sulla Bosnia Erzegovina a dieci anni dalla firma dell'Accordo di Dayton. L'autore analizza i risultati raggiunti e le possibili soluzioni nel settore finanziario e fiscale, così come le riforme nell'amministrazione pubblica
Di Fikret Čaušević, membro dell'Associazione BiH 2005
Dalla firma dell'Accordo di pace di Dayton alla metà del 2005 il maggiore avanzamento nelle riforme economiche è stato realizzato nel settore fiscale. Dall'introduzione di un'unica valuta nel giugno 1998, all'adozione della legge sulle banche in entrambe le entità, e l'adozione della legge sulla politica degli investimenti stranieri diretti in BiH (1998), il settore finanziario è cresciuto con un tasso medio 2.5 volte superiore del tasso di crescita economica. La BiH è stato il primo paese in transizione che ha condotto la riforma del sistema interno di circolazione dei pagamenti. Il settore bancario dopo l'arrivo di investitori diretti stranieri è significativamente progredito, particolarmente riguardo ai clienti e al sistema della gestione dei rischi bancari, mentre i crediti non versati, concessi nel precedente periodo, sono stati cancellati dal bilancio.
La fondazione del mercato finanziario in entrambe le entità della Bosnia Erzegovina ha rappresentato un significativo avanzamento, innanzitutto nel senso della creazione del capitale umano, ossia l'assunzione di sapere nell'ambito delle procedure operative e nelle transazioni in borsa. Con la quotazione delle azioni dei fondi di investimento per le privatizzazioni e delle più attraenti compagnie della BiH, è aumentato il volume delle transazioni e i proprietari delle azioni delle aziende privatizzate o parzialmente privatizzate hanno avvertito le conseguenze dello sviluppo delle transazioni, per ora perlopiù in senso positivo.
Il settore bancario della BiH può crescere solo se avrà successo il servizio finanziario del settore affaristico. Con l'arrivo di rispettabili investitori diretti stranieri nel settore produttivo della BiH, il bisogno di capitale d'esercizio aumenta, e con ciò cresce anche la possibilità di aumentare i crediti nel settore affaristico. Tenendo presente che si tratta di compagnie prevalentemente orientate all'esportazione, che non hanno problemi nel farsi corrispondere le loro richieste, imporre limitazioni e continui avvertimenti da parte del FMI sul fatto che i crediti del settore affaristico crescono velocemente, non dovrebbe essere una prassi futura. Un sostegno finanziario adeguato agli investitori stranieri, così come agli investitori locali con un significativo potenziale di esportazione dovrà essere la priorità nel prossimo medio periodo.
La privatizzazione in BiH, purtroppo, è stata realizzata per la maggior parte su base etnica. La creazione di una concentrazione etnica sulla, fino ad ora, maggior percentuale del capitale sociale privatizzato, nel prossimo medio periodo, dovrà essere ridotta alla misura minore possibile. Ciò è possibile solo a condizione di mettere in relazione le operazioni di borsa a livello della BiH. Le esistenti due borse vanno relazionate in unico sistema, cioè unificare le procedure operative e, in questo modo, consentire agli investitori finanziari di ottenere la possibilità di acquistare le azioni delle compagnie di tutta quanta la BiH. In questo passo nel periodo svolto fino ad ora, dopo la fondazione della borsa, è stata sottovalutata l'importanza dell'integrazione economica e della creazione di sane basi della concorrenza in questo segmento. In effetti, questa è una delle pre-condizioni fondamentali per la posa delle basi di una sana ed economicamente razionale prosperità della BiH, così come pure l'eliminazione dell'esclusività etnica nella proprietà delle compagnie.
L'eliminazione delle barriere per lo sviluppo del settore finanziario è legata direttamente anche alla delimitazione del problema della gestione della politica fiscale. Perché, nonostante le soluzioni legislative che formalmente prevedevano la possibilità di un indebitamento pubblico nel periodo 1997-2004, quella possibilità non è stata davvero sfruttata. L'insistere dei funzionari del FMI e della Banca Mondiale sul bilanciamento del budget delle entità, come dominanti in BiH, è stato legittimato nel periodo 1997-2002, in particolare nel senso di una significativa riduzione delle spese militari. Inoltre, il bilanciamento dei pagamenti delle pensioni con il confluire di mezzi nei fondi pubblici ha avuto la sua legittimità. Invece, la BiH proprio nel periodo 1997-2002 ha equilibrato le spese pubbliche con le entrate pubbliche, ossia ha migliorato significativamente la disciplina fiscale. Nell'intero periodo, dal 1995 al 2004, i bilanci delle entità non sono stati sufficienti per sostenere nemmeno un progetto serio di sviluppo, eccetto i casi sporadici al livello dei cantoni della FBiH (Cantone di Sarajevo e Cantone dell'Erzegovina occidentale).
Il risparmio che è possibile realizzare con la razionalizzazione dell'amministrazione pubblica, sarà necessario col sostegno dei fondi di assicurazione sociale nel periodo di transizione. I potenziali risparmi che seguirebbero alla riforma dell'amministrazione non potranno essere utilizzati per finanziare e/o sub-finanziare progetti per la costruzione di infrastrutture o eventualmente di un più significativo sostegno del complesso agro-industriale locale. Con ciò, va eliminata una delle illusioni principali dell'opinione pubblica locale e cioè che la riforma dell'amministrazione pubblica possa liberare grandi mezzi finanziari per il sostegno allo sviluppo economico.
La riforma dell'amministrazione pubblica può contribuire ad una più efficace coordinazione della politica economica a livello della BiH, ossia tra le sue due strutture amministrative più importanti. Questo deve essere il nodo centrale della riforma dell'amministrazione. Dall'altra parte, forzare il risparmio sui pagamenti della pubblica amministrazione, in particolare i suoi settori più produttivi, è uno dei maggiori errori nell'interpretazione delle future riforme. Attirare persone istruite, qualificate e con autorità nei ministeri e nelle agenzie principali con l'offerta di alti stipendi o quanto meno di compensi paragonabili a quelli che si possono guadagnare nelle organizzazioni internazionali deve essere una priorità di breve durata.
La riduzione del peso fiscale dei datori di lavoro sul netto degli stipendi, con la riforma del sistema delle garanzie sociali, realizzerà uno spazio maggiore per una più efficace gestione del corso del denaro a livello delle aziende, e contribuirà a sgravare dal pagamento di parte degli obblighi fiscali che ora vengono versati. Tuttavia, queste riforme non avranno un'influenza decisiva sulla possibilità di finanziamento di progetti di sviluppo in grado di consentire un'accelerazione degli indici dello sviluppo economico in BiH, che sono la condizione per diminuire le rimanenti enormi sproporzioni dello sviluppo tra la BiH e il resto del SEE.
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