La libertà di stampa è ancora un principio represso in molti regimi autoritari e antidemocratici e nelle difficoltà compare un mondo importante per la libera informazione, il blog

08/05/2008 -  Roberta Bertoldi

Lo scorso 3 maggio si è celebrata alle Nazioni Unite la giornata mondiale della libertà di stampa. Nel mondo, dal 1 gennaio 1992 al 4 aprile 2008, sono stati uccisi 685 giornalisti.
Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon nella circostanza ha pronunciato parole importanti "gli attacchi contro la libertà di stampa sono attacchi contro il diritto internazionale, contro l'umanità, contro la libertà in generale, contro tutto quello che le Nazioni Unite rappresentano. Una stampa libera, indipendente e al riparo dal pericolo è in sé uno dei fondamenti della democrazia e della pace". La risoluzione 1738 approvata dal Consiglio di Sicurezza nel dicembre 2006 rappresenta sicuramente un passo importante nell'impegno dell'ONU in favore della protezione dell'incolumità dei giornalisti nelle aeree di crisi ma non basta.

Il blog "Zbosank" è stato creato durante il giorno della "marcia politica" lungo la Nord Avenue e successivamente il blog "Matyan" è nato per dare spazio alle istanze di scarcerazione dei prigionieri politici.

La libertà di stampa e informazione, ammessa e riconosciuta sul piano del diritto internazionale, è ancora un principio represso in molti regimi autoritari e antidemocratici che, sulla censura e sul controllo del consenso, regolano la propria sopravvivenza. La situazione è ben chiara anche a Ban Ki-Moon che nel suo discorso alle Nazioni Unite dichiara "Ai nostri giorni, un numero crescente di persone acquisisce mezzi che permettono di raggiungere un vasto pubblico e di stabilire un contatto con le popolazioni. Ma troppo spesso, si scontrano con avversari che tentano di restringere, negare o impedire la circolazione di informazioni e di idee".


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