Turni per dormire, pessime condizioni igieniche, cibo ed assistenza inadeguati. Per migliorare le difficili condizioni delle carceri in Georgia, oltre alla costruzione di nuove strutture, servono riforme e l'abbandono del modello penitenziario sovietico
Di Jimsher Rekhviashvili, Radio Free Europe/Radio Liberty , 19 giugno 2006
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Maddalena Parolin
Malkhaz Petanian è recluso nel carcere di massima sicurezza di Rustavi, vicino alla capitale Tbilisi, da sei anni, dopo la condanna per rapina. Non cerca di giustificare quello che ha fatto, ma crede che la sentenza non sia equa.
"Ho combattuto in Abkhazia; sono un veterano di guerra," afferma Petanian. "Quando sono rientrato, mi hanno lasciato senza niente. Non ho trovato altra scelta che commettere un crimine per sfamare la mia famiglia. E' così che sono finito qui. Non c'è nulla che io possa fare ora - ho sbagliato ed adesso sono qui. Devo scontare la mia condanna, pentirmi e cercare di migliorare le cose in futuro. Sono stato condannato a 13 anni: non ero mai stato processato prima, ma mi hanno comminato comunque la pena più lunga. L'articolo per il quale sono stato giudicato prevede una pena da sei a tredici anni. Ammetto di essere colpevole, ma perché mi hanno dato il massimo?"
Cambiare vita
Petanian, pentito del crimine che ha commesso, racconta come ora stia cercando di cambiare vita.
"Sono diventato credente", dice. "Quando ero libero, vivevo diversamente. Qui ho incominciato a leggere, non avevo mai letto la Bibbia prima. Sono divenuto consapevole di molte cose ed ora comprendo il peso dei miei peccati. Oggi vivo seguendo la religione: faccio il possibile per pentirmi dei peccati che ho commesso e per vivere in maniera retta".
La maggior parte dei detenuti di Rustavi sono qui per crimini gravi: rapina, furto o omicidio.
Il sessantacinquenne Guram Chelidze sta scontando una pena di quindici anni.
"Sono qui per omicidio," racconta Chelidze. "Ma non tutti gli omicidi sono uguali. Non ho mai ucciso quando avevo 25 anni, come posso aver assassinato una persona all'età di sessant'anni? Però è accaduto. La maggior parte delle persone anziane che vedete qui sono state condannate per omicidio. Vedete, alcuni giovani oggigiorno non hanno più alcun rispetto per gli anziani e li insultano pesantemente. Ed a volte diventa impossibile sopportare tali insulti. Non avrei mai immaginato che mi sarebbe successo. Uccidere qualcuno mi sembra ancora inconcepibile, non sarei mai capace di farlo ora, nemmeno se mi venisse promessa la libertà in cambio".
Turni per dormire
Chelidze, come la maggior parte dei reclusi a Rustavi, si lamenta delle condizioni di vita. I detenuti vivono nelle stanze sovraffollate di una struttura costruita 50 anni fa.
La stessa cosa accade in tutta la Georgia. Nel penitenziario numero 1 di Tbilisi lo spazio è talmente poco che i prigionieri devono fare i turni per dormire.
Una parte del problema sta nei fondi del governo. Lo stato stanzia solamente 23 laris al mese (circa 12 $) per ciascun prigioniero in Georgia. Di conseguenza sono spesso i famigliari a dover provvedere per i detenuti.
"Mio marito mi ha detto che fanno i turni per dormire," ha denunciato una donna che ha chiesto di restare anonima. "Le celle sono piene di pulci. Dice che nel cibo che ricevono ci sono scarafaggi, e che preferirebbe piuttosto mangiare solamente cipolle, aglio e pane. Ho bisogno di almeno 300 laris al mese per portargli cibo e lasciargli un po' denaro.Una volta gliene portavo ogni mese, ma ora non riesco più a farlo. Non so nemmeno che cosa mangi ora".
Lo stato, a quanto sembra, ne sta prendendo atto.
Una nuova prigione in costruzione
L'ombudsman della Georgia figura parlamentare di difensore civico, Sozar Subari, afferma che i problemi del sistema penitenziario hanno origine da fattori oggettivi e soggettivi.
"La situazione è catastrofica e due sono le ragioni principali," afferma Subari. "La prima è che non vi è spazio a sufficienza per i prigionieri. Il penitenziario numero 1 a Tbilisi è particolarmente sovraffollato: tre persone condividono il posto di una. Il secondo motivo è assolutamente soggettivo: l'amministrazione corrotta. Giudicate voi stessi: nel drammatico sovraffollamento della prigione, ci sono diverse celle dove alcuni prigionieri hanno 50-60 metri quadrati per sé".
Il ministero della giustizia gestisce due carceri, dieci colonie penali e due ospedali. Le autorità ritengono che ci sia bisogno di una riforma radicale.
Il vice ministro della giustizia Ekaterine Tkheshelashvili afferma che la Georgia dovrebbe abbandonare il modello penitenziale sovietico - comprese le cosiddette "colonie lavorative correttive" - e dovrebbe ospitare tutti i prigionieri in celle. Si stanno costruendo nuove strutture carcerarie a Rustavi, Kutaisi e Tbilisi, che in totale ospiteranno più di 5.000 detenuti.
"E' stato deciso che nel 2006 verrà costruito un nuovo carcere a Tbilisi, che sarà sufficientemente grande sia per i prigionieri condannati, che per quelli in custodia cautelare," afferma Tkheshelashvili. "Questo dovrebbe risolvere una volta per tutte il problema del sovraffollamento nelle strutture di detenzione in Georgia".
I funzionari del ministero della giustizia sperano che le riforme possano creare un ambiente sistematizzato e ben organizzato per i prigionieri, e riducano le possibilità di evasione o di ripetizione dei reati.
Il ministro progetta inoltre di ridurre il numero di addetti alla custodia, e di aumentare il salario di quelli che rimangono. Attualmente, una persona impiegata nel sistema penitenziario guadagna un salario medio di 100 laris al mese, circa 55 $. Il salario medio nazionale è di circa 80 $.
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